In sede di notifica i documenti allegati al reclamo non devono essere firmati

L’art. 17-bis del DLgs. 546/92 prevede che il ricorso produca gli effetti di un reclamo se la controversia ha un valore non superiore a 50.000 euro. Per determinare il valore della lite, si applica l’art. 12 comma 2 del DLgs. 546/92, secondo cui “per valore della lite si intende l’importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l’atto impugnato; in caso di controversie relative esclusivamente alle irrogazioni di sanzioni, il valore è costituito dalla somma di queste”. Ne consegue che al ricorso/reclamo si applicano le regole del processo tributario telematico, il quale è obbligatorio per gli atti processuali introduttivi notificati a far data dal 1° luglio 2019. Pertanto, il ricorso/reclamo deve essere notificato a mezzo PEC entro 60 giorni dalla notifica dell’atto reclamabile e, secondo quanto previsto dall’art. 17-bis comma 2 del DLgs. 546/92, a mente del quale “il ricorso non è procedibile fino alla scadenza del termine di novanta giorni dalla data di notifica”, la costituzione in giudizio dovrà avvenire telematicamente entro 120 giorni dalla notifica del ricorso/reclamo utilizzando la piattaforma del Sistema informativo della Giustizia tributaria, previa registrazione e rilascio delle credenziali di accesso. Secondo quanto previsto dalle regole del processo tributario telematico, la PEC per la notifica del ricorso/reclamo dovrà contenere il file dell’atto introduttivo in formato c.d. “nativo digitale” preventivamente firmato digitalmente dal difensore in delega e la procura che, secondo le caratteristiche del rito telematico, è un semplice allegato. Il contribuente non è, invece, obbligato ad allegare i documenti richiamati nel ricorso/reclamo; tuttavia, si ritiene che tale allegazione sia opportuna in considerazione della finalità del reclamo, che è quella di pervenire a una mediazione tra Agenzia delle Entrate e contribuente, al fine di permettere all’Ufficio di potere valutare la fondatezza del reclamo. Valgono le regole del processo analogico Nel caso in cui il contribuente ritenga preferibile allegare i documenti richiamati nel reclamo già in sede di notifica, tali documenti non dovranno essere firmati digitalmente in quanto si tratta di copie per le quali non è richiesta alcuna formalità neanche a seguito dell’introduzione del rito telematico, analogamente a quanto era precedentemente previsto per il rito analogico. Ferma restando l’opportunità di fornire già in sede di notifica del reclamo/ricorso i documenti necessari (o meglio, che il difensore ritiene necessari) alla controparte per valutare la fondatezza delle richieste, la loro mancata produzione non determina l’impossibilità di produrli in un momento successivo, sempre che vengano depositati nel rispetto dei termini previsti dall’art. 32 del DLgs. 546/92. Il contribuente potrebbe, in particolare, per strategia difensiva, ritenere preferibile rinviare il deposito di alcuni documenti alla successiva fase giudiziale.

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In sede di notifica i documenti allegati al reclamo non devono essere firmati

È opportuno produrre i documenti citati nel ricorso per agevolare la definizione stragiudiziale

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