Ai fini ISA assumono grande valore le note aggiuntive ai modelli. Inoltre non sarà effettuato nessun controllo automatico e massivo per individuare chi non è in linea con le pagelle fiscali. Sono questi alcuni degli spunti di grande interesse emersi in occasione del Video Forum Fiscale organizzato il 5 settembre scorso dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, in occasione del quale sono state date risposte ad alcuni quesiti formulati dai professionisti. L’Agenzia delle Entrate ha annunciato poi l’imminente pubblicazione di una apposita circolare che raccoglierà le risposte a dubbi e quesiti fornite anche durante gli incontri che si sono svolti sugli ISA con le categorie, nonché l’avvio di un canale telematico, rivolto a contribuenti e intermediari, per consentire un utilizzo affidabile del sistema. Il Video Forum è stato un evento molto partecipato che ha visto la partecipazione di circa 10 mila consulenti del lavoro collegati dai 106 Consigli provinciali dell’Ordine e dal quale. Numerosi gli spunti di riflessione emersi per i professionisti, ma anche per l’Agenzia delle Entrate e per il SOSE, la società partecipata dal MEF che ha realizzato gli ISA. Le richieste dei professionisti Il Video Forum è stato aperto dal Vice Presidente del Consiglio nazionale, Sergio Giorgini, e dal Vice direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Paolo Valerio Barbantini, al quale sono seguiti gli interventi di: Enrico Polella Responsabile Ufficio gestione ISA dell’Agenzia delle Entrate; Danilo Ballanti, Responsabile Ufficio gestione ISA SOSE; Massimo Braghi e Dario Fiori, esperti della Fondazione Studi del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Diversi i chiarimenti e le indicazioni operative fornite, anche se, come ha evidenziato il Vice presidente dei consulenti del lavoro Sergio Giorgini, è forse la prima volta che si giunge al mese di settembre per l’appuntamento con le dichiarazioni fiscali con una situazione ancora di incertezza ed interventi normativi anche nel mese di agosto scorso. Il riferimento è al D.M. 9 agosto 2019, pubblicato nella G.U. il 17 agosto. Proprio per tale situazione ha chiesto Giorgini che si valuti il rinvio dell’applicazione per gli ISA al periodo di imposta 2019, annunciando che sarà questa la prima richiesta al nuovo ministro dell’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri. Inoltre – ha aggiunto - che l’utilizzo dei dati dichiarati ai fini ISA quest’anno sia solo ai fini statistici o che ci sia comunque una moratoria delle sanzioni in caso di incompletezza dei dati. Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Il vice direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, dopo aver ricordato gli scopi degli ISA, ovvero il rafforzamento del dialogo con i contribuenti favorendo l’emersione dell’imponibile e stimolando l’adempimento spontaneo, si è soffermato sulle modalità di funzionamento nonché dell’utilizzo dei risultati degli indici di affidabilità fiscale. Lo strumento – ha evidenziato - intende guidare il contribuente con un controllo ex ante anziché ex post e la connotazione positiva, rispetto ad una percezione di invasività del fisco, è quella di premiare i contribuenti virtuosi. Ha poi puntualizzato, per rassicurare i professionisti, che l’obiettivo è quello di orientare il controllo sulle attività ad alto rischio ma non in maniera automatica o massiva. L’Agenzia delle Entrate, ai fini del controllo e dell’accertamento, terrà conto di altri dati in possesso dell’amministrazione che potranno portare effettivamente ad approfondire la situazione del contribuente ed eventualmente sottoporlo a controllo. Il responsabile dell’ufficio gestione ISA dell’Agenzia delle Entrate, Enrico Polella, scendendo ancor di più nel dettaglio, ha ricordato che gli indicatori lavorano, a differenza degli studi di settore, sul piano delle dinamiche aziendali per verificare irregolarità compilative. L’auspicio è che il contribuente, sulla base del risultato degli ISA, risolva criticità per correggere anomalie attraverso l’adempimento spontaneo. L’Agenzia delle Entrate si è poi soffermata sul grande valore che assumono per il contribuente le note aggiuntive in cui è possibile indicare eventuali situazioni particolari perché si tratta di elementi preziosi per l’Amministrazione finanziaria e di cui terrà certamente conto nell’ambito delle attività di selezione dei contribuenti da attenzionare ed eventualmente sottoporre a controllo. Danilo Barbanti, responsabile progetto ISA del SOSE, ha evidenziato che rispetto agli studi di settore, gli ISA danno un giudizio di efficienza produttiva ed economica dell’impresa. Inoltre, occorre tenere conto che i dati presi in considerazione sono aggiornati al mese di marzo. Aspetto di particolare interesse che è emerso ha riguardato il comportamento che il contribuente deve adottare nel caso in cui i dati precalcolati dall’Agenzia delle Entrate ai fini ISA risultassero ad avviso del contribuente non corretti. I responsabili ISA sia dell’Agenzia delle Entrate che del SOSE hanno puntualizzato che se emerge un risultato che dà luogo a premialità, il contribuente non deve fare nulla. E’ solo nel caso in cui ci fossero anomalie che deve valutare il comportamento da adottare e, nel caso, ricorrere all’utilizzo delle note aggiuntive per fornire le indicazioni utili. Quanto al D.M. 9 agosto 2019, è stato ricordato che la finalità del provvedimento è solo quella di fornire in maniera dettagliata le indicazioni sulle modalità con cui vengono determinati i dati precalcolati dall’Agenzia, per mettere i contribuenti nelle condizioni di verificare più nel dettaglio tali elementi. Risposte ai quesiti Particolarmente interessanti poi le attese risposte ai quesiti. Il primo quesito ha fatto riferimento all’art. 9 bis, comma 9, del D.L. 50/2017 che prevede la possibilità per i contribuenti di indicare nella propria dichiarazione fiscale ulteriori componenti positivi per migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale. A tal fine è stato chiesto quali sono le coperture sotto il profilo penale nel caso in cui un contribuente, in particolare una società di capitali, indichi spontaneamente nella propria dichiarazione fiscale ulteriori componenti positivi per migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale. Per l’Agenzia delle Entrate, la copertura ai fini penali degli ulteriori elementi positivi dichiarati spontaneamente dai contribuenti deve ritenersi applicabile anche in assenza di una previsione normativa che espressamente lo preveda. Analoghe considerazioni sono state formulate dall’Agenzia sul rilievo dei maggiori ricavi o compensi a fini dell’accesso a regimi contabili. Anche in questo caso, pur non essendoci riferimenti normativi, per l’Agenzia delle Entrate gli ulteriori elementi positivi devono intendersi neutri, in linea con quanto già indicato nella circolare n. 54/2001. Altro quesito ha riguardato la forte incidenza ai fini ISA degli altri costi residuali. A tal fine, non è emersa alcuna apertura per il periodo di imposta 2018 (non è stata invece esclusa nell’ambito della revisione degli ISA). L’unico modo per dare evidenza di particolari situazioni che impattano sul singolo contribuente è quello di utilizzare le note aggiuntive. E’ stato poi chiesto come mai nel modello ISA dei professionisti non sia prevista l’indicazione delle ore settimanali ed il numero di settimane di lavoro nell’anno come invece precedentemente per gli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha evidenziato che alcuni dati utili vengono rilevati altrove (es. pensionamento dal frontespizio) mentre eventuali situazioni particolari debbono essere indicate nelle note aggiuntive.