Nel corso dell’iter di approvazione del disegno di legge delega avente ad oggetto la riforma fiscale sono stati approvati numerosi emendamenti. Le modifiche sono state approvate dalla Commissione Finanze del Senato. Il testo ora passerà all’esame del Senato. Si riapre quindi la possibilità di ottenere l’approvazione definitiva prima della chiusura estiva del Parlamento con un ulteriore passaggio estremamente veloce presso la Camera dei Deputati. Alcune delle novità sono estremamente incisive rispetto al testo originario, come si sta verificando, ad esempio, per ciò che riguarda gli indicatori di affidabilità fiscale (ISA). Il testo originario prevedeva il graduale superamento di questo strumento. Ora, invece, viene addirittura potenziato nell’ottica della compliance, sia pure con alcune inevitabili semplificazioni che dovrebbero rendere più agevole la compilazione della dichiarazione dei redditi. Verso il potenziamento del regime premiale ISA Uno degli emendamenti approvati presso la Commissione prevede addirittura il potenziamento del regime premiale in vigore. In effetti, secondo l’ultimo provvedimento approvato dall’Agenzia delle Entrate, l’ottenimento di un punteggio ISA elevato non attribuisce vantaggi in grado di indurre i contribuenti a un maggior grado di affidabilità/fedeltà. Ad esempio L’ottenimento di un punteggio pari ad 8 determina la riduzione dei termini di decadenza dell’attività di accertamento da cinque a quattro anni. Tuttavia, è necessario considerare che nel sistema sono in vigore ulteriori disposizioni che consentono di beneficiare della riduzione dei predetti termini da cinque a tre anni. Si tratta, ad esempio, dell’art. 3, D.Lgs. n. 127/2015. In questo caso, se l’intero fatturato è documentato dall’emissione delle fatture elettroniche o con la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, se gli incassi e i pagamenti di importo superiore a 500 euro sono documentati con strumenti di pagamento tracciabili e ne viene fornita comunicazione all’Agenzia delle Entrate (all’interno della dichiarazione dei redditi), il contribuente può beneficiare della riduzione dei termini di accertamento di ben due anni. Ciò, come detto, indipendentemente dal punteggio ottenuto con l’applicazione degli ISA. Il regime premiale previsto a seguito dell’ottenimento di un punteggio ISA elevato non risulta sufficientemente attrattivo e per questo il legislatore intende potenziarlo. La novità dovrebbe rendere più veloci i rimborsi delle imposte. La riduzione dei termini di accertamento da cinque a tre anni dovrebbe essere fondata sulla misurazione del rischio fiscale attribuibile al contribuente certificato da professionisti qualificati. La riduzione dei termini di accertamento dovrebbe però essere esclusa in tutti i casi di condotte simulatorie o fraudolente. Il ruolo del professionista certificatore Se la misura verrà approvata in via definitiva, assumerà un ruolo fondamentale la figura del professionista certificatore in grado di misurare il rischio fiscale. Sarà essenziale, però, che vengano perlomeno individuati dei parametri al fine di consentire la certificazione. Si tratta di un ruolo tutto da costruire che può essere anche interessante, come se il professionista certificatore “garantisse” il grado di attendibilità e di affidabilità fiscale del contribuente in favore del quale viene rilasciata la nuova attestazione. Con la riduzione dei termini di accertamento il legislatore della delega fiscale intende inviare un messaggio molto chiaro, privilegiando un confronto preventivo e non successivo a seguito della notifica dell’avviso di accertamento.