La sentenza notificata all’addetto dell’Adr fa decorrere il termine breve

La notifica della sentenza all'impiegato dell'Adr, anche in caso di domicilio eletto presso il difensore, fa decorrere il termine breve per impugnare. Rigettato il ricorso dell'ente che si era visto dichiarare dalla Ctr l'appello inammissibile in quanto la notificazione a mani della stessa è idonea a far decorrere il termine breve di cui all'art. 51, comma 1, del dlgs 546/92 di sessanta giorni. È quanto sancito dalla sezione tributaria della Corte di Cassazione con la sentenza n. 26416 del 13 settembre 2023. È tardivo l'appello dell'Adr, se la notifica della sentenza di primo grado è stata effettuata direttamente presso la propria sede, anziché nei confronti del procuratore presso il quale aveva eletto domicilio nel giudizio di primo grado. Nel sistema della pubblica amministrazione, infatti, l'attribuzione della rappresentanza dell'ente a un soggetto persona fisica non può ritenersi esclusiva, come invece avviene nella struttura privatistica delle persone giuridiche, non solo per l'esistenza di norme derogatorie a tale ipotetica esclusività, ma più generale per l'esistenza del precetto di buona amministrazione di cui all'art. 97 Cost., in forza del quale esiste una soggettività diffusa dell'ente pubblico, cui fa da riscontro il dovere del singolo dipendente pubblico di farsi carico della trasmissione dell'atto ricevuto dall'ufficio interno dell'amministrazione effettivamente competente. Peraltro, le norme processuali del dlgs 546/1992, prevalgono su quelle contenute nel codice di rito anche in tema di notificazione della sentenza ai fini della decorrenza del termine breve. Dunque, nel processo tributario, la notificazione della sentenza di primo grado, nei confronti dell'Agenzia delle entrate - Riscossione, effettuata dall'ufficiale giudiziario presso la sede a mani dell'impiegato addetto, è idonea ai fini della decorrenza del termine breve per appellare di cui all'art. 51, comma 1, dlgs 546/1992, pur in presenza di elezione di domicilio presso il procuratore del libero foro, in quanto l'art. 17 dlgs 546 del 1992 fa comunque salva, anche in caso di elezione di domicilio, la validità della consegna a mani proprie. Nel caso in esame, la Suprema corte ha così rigettato il ricorso proposto dall'ente.

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La sentenza notificata all’addetto dell’Adr fa decorrere il termine breve

Dalla notifica della sentenza presso la sede dell’Agenzia delle entrate riscossione a mani dell’impiegato decorrono i sessanta giorni del termine breve per impugnare. A nulla rileva la presenza di elezione di domicilio presso il difensore del libero foro

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