Ministro Bonafede, Consulenti del Lavoro centrali nella gestione di crisi d’impresa
La risposta del Guardasigilli all’interrogazione parlamentare sulla funzione di curatore e liquidatore del Consulente del Lavoro
“La crisi di impresa, oltre al profilo strettamente patrimoniale e gestionale, coinvolge rapporti di lavoro su cui si basa l’intera struttura aziendale. Non va dimenticato che l’imprenditore è anche un datore di lavoro. La professionalità dei Consulenti del Lavoro trova peraltro conferma nell’ampio ventaglio di funzioni che gli stessi possono già essere chiamati a svolgere: ricordo la possibilità di patrocinare vertenze davanti alle Commissioni Tributarie, di essere nominati commissari liquidatori o sindaci di società commerciali”. Così il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha risposto oggi all’interrogazione parlamentare, presentata dalla Senatrice di Forza Italia, Donatella Conzatti, in merito all’affidamento delle funzioni di curatore e di liquidatore ai Consulenti del Lavoro con la riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
La posizione della Sen. Conzatti – si legge in un comunicato dei Cdl – è evidentemente figlia di non esaustiva conoscenza del mondo delle professioni. Sfugge infatti che per accedere al tirocinio professionale per svolgere la professione di Consulente del Lavoro è necessario possedere la laurea in giurisprudenza, economia o scienze politiche. E che gli esami di stato sono regolati da un decreto ministeriale che prevede tra le altre materie, anche diritto privato, diritto tributario, diritto pubblico, diritto penale, ragioneria, formazione bilancio. E proprio in virtù di questo percorso formativo e abilitativo sono già proprie dei Consulenti del Lavoro competenze in materia di gestione di crisi aziendali (commissari liquidatori di società cooperative), di certificazione contabile (cd. visto pesante e leggero), di rappresentanza e assistenza tributaria (presso le Commissioni Tributarie e presso gli Uffici finanziari), di intermediazione telematica fiscale, di revisione contabile.
Non a caso il Regolamento per la Formazione Continua Obbligatoria, approvato dai Ministeri vigilanti (Lavoro e Giustizia), ricomprende tra le altre materie oggetto della formazione degli iscritti: le procedure concorsuali; scioglimento e liquidazione delle società; diritto commerciale con particolare riferimento all’imprenditore, all’impresa e alle società; bilancio d’esercizio; ragioneria generale e applicata.
Proprio le nuove funzioni previste dal codice delle crisi d’impresa, approvato dal Consiglio dei Ministri del 10 gennaio 2019, sono state al centro dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi tra la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, e il Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle professioni, Jacopo Morrone. L’occasione è valsa per discutere delle recenti novità normative, del tema della formazione continua degli iscritti all’Albo e della necessità di ammodernare gli assetti regolamentari della professione.
“Abbiamo trovato piena disponibilità da parte del Sottosegretario Morrone ad affrontare questi temi che interessano in pieno la nostra Categoria. Daremo seguito a questo incontro presentando idonee memorie”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone.
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