Neet, obiettivo del Governo ridurre la percentuale al 9%

Lo ha affermato la ministra del Lavoro nel corso del Question time evidenziando le misure varate nel decreto Lavoro per affrontare nel lungo periodo la questione

Era stato già annunciato recentemente dalla stessa ministra del Lavoro, Marina Calderone, il governo pensa ai giovani neet, puntando ad una riduzione dal 19% attuali al 9%.

Nel corso di un Question time di ieri, la ministra Calderone ha affermato: “Ben consapevole delle difficoltà in cui versa il mercato del lavoro, proprio al fine di incoraggiare e sostenere l’occupazione giovanile, sottolinea, lo scorso 4 maggio è stato pubblicato il cosidetto Decreto Lavoro che prevede il riconoscimento per i datori di lavoro privati di un incentivo (pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali) per le nuove assunzioni, effettuate dal 1° giugno al 31 dicembre 2023, di giovani inoccupati che non abbiano compiuto il trentunesimo anno di età e che siano registrati al Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani”.

La previsione del decreto permette di utilizzare o di riprogrammare per il 2023 e il 2024 oltre 800 milioni di euro di fondi europei, relativi al Programma nazionale giovani, al Pon Sistemi di Politiche attive per l’occupazione (Spao) e al Pon Iniziativa occupazione giovani (IOG).

In linea con le misure a sostegno dell’occupazione giovanile, il Ministero del lavoro – sottolinea – “per il tramite dell’Anpal è titolare del Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027”, cofinanziato dall’Unione Europea, con un investimento complessivo di circa 5 miliardi di euro, e ha l’obiettivo di sostenere e garantire interventi di politica attiva tesi a migliorare l’occupazione. Nello specifico, circa 2,8 miliardi di euro della dotazione finanziaria complessiva del programma nazionale, sono destinati a garantire l’occupazione giovanile.
L’obiettivo di lungo periodo dichiarato è la riduzione del tasso di “neet” al 9%, prevedendo un set di azioni propedeutiche all’individuazione e all’intercettazione dei giovani “neet” più distanti dal mercato del lavoro”.