Novità Iva nel terzo settore, dai commercialisti un documento interpretativo

Un’analisi della disciplina che dal luglio 2024 interesserà migliaia di associazioni che operano nel mondo sociale e nel settore sportivo

Il Consiglio nazionale dei commercialisti e la Fondazione nazionale Ricerca hanno pubblicato il documento “Novità Iva nel terzo settore”, con il quale viene approfondito il tema dell’applicazione dell’Imposta sul valore aggiunto da parte degli enti non commerciali di tipo associativo.

L’attuale disciplina è oggetto di una procedura di infrazione avviata da parte della Commissione Europea già nel 2008. Nello specifico, la Commissione contesta l’esclusione dal campo di applicazione IVA di una serie di operazioni, quali le prestazioni di servizi e le cessioni di beni effettuate da alcune tipologie di enti in conformità alle finalità istituzionali, verso pagamento di corrispettivi specifici (articolo 4, commi 4 e 7, d.P.R. n. 633 del 1972). Il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215 ha novellato la disciplina IVA, allineando le disposizioni nazionali con la normativa unionale.

Il nuovo regime IVA avrà effetto dal 1° luglio 2024, rendendo le operazioni prima escluse, in buona parte, esenti IVA e, in altra parte, imponibili. “Per tale motivo – affermano il Vicepresidente del Consiglio nazionale, Michele De Tavonatti, e il consigliere nazionale David Moro, delegati al Terzo settore – il Consiglio nazionale e la Fondazione nazionale Ricerca hanno inteso fornire un’analisi della disciplina che interesserà migliaia di associazioni che operano nel mondo sociale e nel settore sportivo. Il documento testimonia l’interesse della professione a seguire con attenzione il contesto non profit in cui operano molti iscritti all’albo, vero motore per il corretto funzionamento del sistema”.