A far data da gennaio 2024, circa ottomila lavoratrici dipendenti con figli potranno beneficiare su una ulteriore forma di decontribuzione introdotta con la nuova Legge di Bilancio, che può tradursi in un vantaggio retributivo fino a 1.700 euro all'anno. Si tratta di una misura destinata a una platea notevole di prestatrici, tenuto conto che, in base alla relazione tecnica alla Legge di Bilancio 2024 le lavoratrici madri del settore privato con almeno tre figli - di cui uno di età anagrafica inferiore 18 anni - si aggirano attorno alle 111mila, mentre quelle con due figli - di cui uno al di sotto dei 10 anni – sono stimate per circa 571mila. Per quanto attiene il settore pubblico i valori si aggirano invece attorno ad un quarto delle dipendenti private. La misura di decontribuzione, valida anche per le annualità del 2025 e del 2026, si differenzia a seconda della numerosità dei figli della lavoratrice, o meglio a seconda che la lavoratrice madre abbia due, tre o più figli. Più in particolare, la misura sarà valida per il triennio 2024-26 in favore delle madri con tre o più figli di cui almeno uno minorenne e, per il solo 2024, anche per le madri con due figli di cui almeno uno di età inferiore ai dieci anni. Per le prestatrici di lavoro dipendente con due figli, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, è stata prevista una decontribuzione nella misura del 100% sulla quota contributiva per IVS a carico della lavoratrice, sino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Per quel che concerne le lavoratrici madri con tre o più figli che abbiano un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 sino al 31 dicembre 2026, l’esonero è stato previsto in analogo modo nella misura del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore sino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3mila euro riparametrato su base mensile. Si rammenta che il beneficio contributivo concernerà e sarà pertanto applicabile a tutte le lavoratrici con contratti a tempo indeterminato, indipendentemente dal livello retributivo, ad esclusione del lavoro domestico. Per redditi fino a 35mila l’intervento potrà essere applicato congiuntamente al taglio del cuneo fiscale.