Pagamenti POS obbligatori senza alcuna soglia

Sembrava certa l’introduzione di una previsione legislativa che avrebbe evitato l’obbligo per i commercianti di accettare pagamenti elettronici per importi inferiori a 60 euro. Ma, con una modifica alla legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) inserita nel corso dell’iter di approvazione, il Governo ha fatto retromarcia: non è più prevista alcuna soglia al di sotto della quale gli esercenti potranno non accettare i pagamenti elettronici. Era stata la Commissione UE ad obiettare che alcune misure della manovra italiana erano contrastanti con gli obiettivi di riduzione dell'evasione fiscale e, rincarando la dose, anche la Banca d'Italia aveva criticato ogni provvedimento che avrebbe inteso limitare l’obbligo per gli esercenti ad accettare i pagamenti POS, in quanto l’introduzione di una sorta di franchigia per i pagamenti in contante, ancorché per le transazioni minori, sarebbe stata ritenuta non coerente e non in linea anche con gli obiettivi di digitalizzazione programmati nel PNRR. Sanzioni per chi non accetta i pagamenti POS Rimarranno, peraltro, dovute anche le sanzioni per chi rifiutasse gli strumenti digitali, cosicché la mancata accettazione di pagamenti, di qualsiasi importo, tramite carte di pagamento continuerà a comportare una sanzione pecuniaria pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stato rifiutato il pagamento. Tavolo permanente per alleggerire i costi delle transazioni elettroniche Ogni cittadino, quindi, entro i limiti all’utilizzo del denaro contante ex art. 49, D.Lgs. n. 231/2007 sarà libero di scegliere il mezzo di pagamento (contante o digitale) tramite il quale regolare ogni transazione economica mentre, in relazione agli oneri da sopportare derivanti dall’aumento di utilizzo di moneta elettronica, ogni sostegno a esercenti e professionisti è stato affidato alla costituzione di un tavolo permanente finalizzato a individuare proposte per alleggerire i costi delle transazioni elettroniche. Vedremo se le soluzioni che nasceranno da quel tavolo saranno realmente capaci di dare risposte effettive ai tanti malumori delle diverse categorie del commercio e dei servizi. In ogni caso, le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei commercianti e dei professionisti, unitamente ai rappresentanti dei prestatori dei servizi di pagamento e dei gestori di circuiti di moneta elettronica, entro pochi mesi avranno il compito di stipulare convenzioni per mitigare costi e renderli “equi e trasparenti”, così da evitare oneri non proporzionati al valore delle singole transazioni. Sarà, quindi, questo tavolo fra le categorie interessate a proporre le soluzioni che alimenteranno i contenuti di un decreto del MEF e a moderare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro. Contributo straordinario per il 2023 Tuttavia, qualora tale obiettivo non si raggiungesse, sarà dovuto da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti finanziari, per l’anno 2023, un contributo straordinario pari al 50% degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni realizzate sulle transazioni inferiori a 30 euro, affidandosi all’Amministrazione finanziaria, ai sensi dell’art. 41, D.P.R. n. 600/1973, il compito di accertare tale contributo. Per le sanzioni relative alle violazioni sulla mancata accettazione del Pos si applicheranno le previsioni della legge n. 689/1981 e all'accertamento delle stesse sanzioni provvederanno gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, mentre l'autorità competente a ricevere le contestazioni delle violazioni è il Prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione.

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