Per quanto concerne il rapporto Fisco-contribuenti, la legge delega di riforma fiscale punta sostanzialmente a una massiccia semplificazione degli adempimenti dichiarativi, in materia di imposte sui redditi ed IRAP. È, infatti, evidente che la dichiarazione dei redditi, allo stato attuale, rappresenta uno degli adempimenti fiscali più complessi; basta dare un’occhiata alle voluminose istruzioni di compilazione dei modelli per rendersene conto. Il decreto attuativo, approvato in esame preliminare durante il Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023, va proprio in questa direzione, stabilendo, già a partire dal 2024 (quindi, con effetto sulla dichiarazione dei redditi del 2023), nuove regole molto più semplici e soprattutto razionalizzando alcune attuali norme. Si va, dunque, dall’allargamento della platea dei contribuenti che possono presentare la dichiarazione in modalità precompilata all’anticipo dei termini per presentare la dichiarazione, dalla semplificazione dei modelli a una nuova modalità di presentazione per i lavoratori dipendenti e pensionati. Tenendo conto che il decreto è ancora approvato in bozza e, quindi, suscettibile di ulteriori limature, vale comunque la pena di iniziare ad approfondire le novità in arrivo. Dichiarazioni precompilate L’intento del Legislatore riformatore è quello di rendere l’adempimento dichiarativo quanto più possibile semplice e alla portata di tutti. In questa direzione di collocano le novità che interessano la dichiarazione precompilata. A tale proposito, si ricorda che quello del modello precompilato è un sistema avviato già da qualche anno (precisamente dal 2015) e che, partito solo per il 730, è stato successivamente esteso anche al modello Redditi ma solo per alcune categorie di contribuenti. Infatti, possono utilizzarlo solo i contribuenti che dichiarano redditi di lavoro dipendente, pensione, fondiari e alcune limitate tipologie di redditi. Non possono utilizzarlo i contribuenti titolari di redditi diversi di natura finanziaria ovvero che abbiano effettuato investimenti all’estero e, naturalmente, i titolari di partita IVA. Con le novità in arrivo si interviene eliminando questi limiti e rendendo il modello precompilato utilizzabile da tutte le persone fisiche. In particolare, dal 2024, progressivamente, l’adempimento dichiarativo in modalità semplificata potrà essere assolto anche dai contribuenti attualmente esclusi. Le tipologie reddituali che, per ciascun anno d’imposta, potranno essere incluse nel modello semplificato, saranno stabilite con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Con il nuovo assetto, dunque, la dichiarazione semplificata sarà accessibile da parte di tutte le persone fisiche non titolari di partita IVA, mentre il modello Redditi sarà riservato ai soli soggetti titolari di partita IVA (imprenditori e professionisti). Dichiarazioni con e senza sostituto d’imposta Inoltre, verrà consentito al contribuente che presenta il modello 730, anche in presenza di un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio, di chiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate il rimborso che scaturisce dalla dichiarazione dei redditi, ovvero effettuare il pagamento di quanto dovuto tramite il modello di pagamento F24 entro il 30 giugno. La norma attualmente in vigore (art. 51-bis, D.L. n. 69/2013), invece, riconosce ai contribuenti privi di un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio e titolari dei redditi di lavoro dipendente e assimilati, la possibilità di effettuare direttamente, sulla base del risultato finale della dichiarazione dei redditi, il pagamento mediante F24 delle imposte dovute, ovvero chiedere all’Agenzia delle Entrate il rimborso, se dalla dichiarazione dei redditi emerge un credito. La nuova disposizione, pertanto, estenderà ai contribuenti con un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio la facoltà finora prevista solo per i contribuenti privi di sostituto d’imposta. Precompilata anche per le partite IVA Una ulteriore novità riguarda l’allargamento della platea dei contribuenti che possono accedere alla dichiarazione precompilata. Infatti, a partire dal 2024 con riferimento al periodo d’imposta 2023, le informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate saranno utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione precompilata anche nei confronti dei contribuenti persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli di lavoro dipendente e pensione. Pertanto, tali contribuenti, tra i quali rientrano anche i titolari di redditi di lavoro autonomo e d’impresa, e gli intermediari da loro delegati potranno disporre delle informazioni utili per la predisposizione della dichiarazione dei redditi quali, ad esempio, i dati relativi ai familiari, agli oneri detraibili e/o deducibili (compresi quelli sostenuti per i familiari a carico) e le certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta. Controlli sulle precompilate È previsto, inoltre, che con riferimento agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti dai soggetti terzi si applicano le agevolazioni previste sui controlli, sia nel caso di presentazione diretta della dichiarazione (in questo caso non si effettua il controllo formale sui dati inviati dai soggetti terzi non modificati e per i dati modificati si controllano solo i documenti che hanno determinato la modifica), sia nel caso di presentazione tramite CAF o intermediario (se la dichiarazione è presentata con modifiche, il controllo formale non viene effettuato sui dati delle spese sanitarie che non risultano modificati rispetto alla dichiarazione precompilata). Infine, l’accesso alla dichiarazione precompilata elaborata per la nuova platea potrà essere effettuato direttamente dai contribuenti oppure dai loro intermediari delegati che prestano assistenza fiscale. Dichiarazione dei redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati In via sperimentale, viene introdotta una modalità di presentazione semplificata della dichiarazione dei redditi precompilata per dipendenti e pensionati, che porterà progressivamente a una profonda semplificazione della dichiarazione dei redditi. In particolare, si tratta di un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, ma direttamente sulle informazioni a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. Queste informazioni, a decorrere dal 2024, saranno proposte al contribuente in una apposita area riservata del sito dell’Agenzia e potranno essere direttamente confermate o modificate mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato. I dati così confermati o modificati saranno riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti della dichiarazione. Di fatto, quindi, almeno in teoria, sarà possibile ottemperare all’obbligo dichiarativo senza consultare le istruzioni di compilazione. Inoltre, viene disposto che le esclusioni dai controlli previsti nel caso di presentazione della dichiarazione precompilata valgano anche in caso di presentazione della dichiarazione in modalità “semplificata”. Semplificazione della modulistica Una delle maggiori difficoltà, per i contribuenti, è quella di doversi districare tra una modulistica e le relative istruzioni di compilazione spesso molto complesse. Con la riforma, quindi, si vuole semplificare la modulistica prescritta per l’adempimento degli obblighi dichiarativi. In particolare, è previsto che, a decorrere dal periodo d’imposta 2023, saranno progressivamente eliminate da ciascun modello le informazioni che non sono rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta o che l’Agenzia delle Entrate può acquisire tramite sistemi di interoperabilità delle banche dati proprie e nella titolarità di altre amministrazioni. Inoltre, saranno progressivamente ridotte le informazioni relative ai crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici da indicare nei modelli dichiarativi. In particolare, sarà escluso l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi i crediti d’imposta per i quali la norma istitutiva riconosce, quale unica modalità di utilizzo, la compensazione c.d. esterna mediante modello F24, anche se cedibili. La nuova norma non si applicherà: - ai crediti d’imposta la cui indicazione nei modelli di dichiarazione dei redditi è richiesta al fine di acquisire specifiche informazioni aggiuntive, che dovrebbero altrimenti essere fornite con apposite comunicazioni (ad esempio, dati relativi ai crediti d’imposta industria 4.0 ai fini del PNRR); - ai crediti d’imposta qualificati aiuti di Stato o aiuti de minimis; - ai crediti d’imposta ceduti, nonché ai crediti d’imposta il cui importo maturato non è noto alle amministrazioni pubbliche, poiché non subordinati alla presentazione di apposite istanze o comunicazioni per la fruizione, né all’emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione alla fruizione comunque denominati, o il cui importo non è determinabile nei predetti provvedimenti. Per tutte queste tipologie di crediti di cui continuerà a essere prevista l’indicazione nella dichiarazione dei redditi, sarà comunque esclusa l’indicazione in dichiarazione degli utilizzi in compensazione. Nuovi termini di presentazione Al fine di razionalizzare le scadenze fiscali, si anticipa dal 30 novembre al 30 settembre il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di IRAP. Per i soggetti IRES il termine viene anticipato dall'ultimo giorno dell'undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta all’ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. Inoltre, vengono anticipate: - le tempistiche per la precompilazione delle dichiarazioni. - l’approvazione degli ISA e, di conseguenza, la pubblicazione delle relative procedure software. Infine, dall’anno 2025 le dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di IRAP potranno essere presentate a partire dal 1° aprile, fermo restando il termine del 30 aprile per la disponibilità della dichiarazione dei redditi precompilata. Analoga disposizione è prevista per il modello 770, che, a decorrere dall’anno 2025, potrà essere presentato a partire dal 1° aprile fino al 31 ottobre di ciascun anno.