Opzione Donna ci sarà, anche per il 2025: la bozza della legge di Bilancio 2025, difatti, prevede la proroga di questa particolare pensione anticipata. In particolare, laddove le disposizioni sinora note siano integralmente confermate, l’opzione donna potrà essere ottenuta se entro il 31 dicembre 2024 si raggiungeranno i requisiti anagrafici e contributivi già previsti per lo scorso anno. Resteranno invariate anche le restrizioni relative alla platea delle destinatarie, che continueranno ad essere costituite da caregivers, invalide dal 74% e lavoratrici o licenziate da imprese in crisi. Ma procediamo con ordine. Requisiti legge di Bilancio 2024 Ricordiamo innanzitutto quali sono i requisiti generali richiesti per l’opzione donna, in base alla legge di Bilancio 2024: - raggiungimento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023; - compimento, entro il 31 dicembre 2023, di 61 anni di età. Il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni, con 2 o più figli, ed a 60 anni di età con un figlio solo. Il requisito anagrafico è sempre ridotto a 59 anni per le lavoratrici o licenziate da imprese in crisi; - attesa di un periodo di finestra, a partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito e sino alla decorrenza della pensione, pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le lavoratrici il cui trattamento è liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. Le finestre di attesa osservate, pari a 12 o 18 mesi, non si applicano alle lavoratrici del comparto scuola e degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), alle quali si applica la finestra unica di accesso, collocata rispettivamente a decorrere dal 1° settembre e dal 1° novembre dell’anno; tuttavia, tali lavoratrici devono possedere i requisiti connessi all’appartenenza alle categorie tutelate alla data di presentazione della domanda di pensione; gli stessi requisiti non devono essere oggetto di ulteriore verifica alla decorrenza del trattamento pensionistico. La decorrenza della pensione non poteva essere comunque anteriore al 1° febbraio 2024, per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive della medesima, e al 2 gennaio 2024, per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive dell’Ago (iscritte presso le gestioni Inps dipendenti pubblici, ex Ipost o ex FS). Requisiti del disegno di legge di Bilancio 2025 In base alla bozza del DDL di Bilancio 2025, i requisiti generali richiesti per l’opzione donna risulteranno: - il raggiungimento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024; - il compimento, entro il 31 dicembre 2024, di 61 anni di età; il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni, con 2 o più figli, ed a 60 anni di età con un figlio solo; - restano invariate le finestre di attesa. Categorie beneficiarie dell’opzione donna 2023, 2024 e 2025 Ricordiamo che, per accedere all’opzione donna in base alle leggi di Bilancio 2023, 2024 e alla bozza del DDL di Bilancio 2025, è necessaria l’appartenenza alle seguenti categorie tutelate (circ. INPS n. 25/2023): - caregiver: si tratta di coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi: a) il coniuge o un parente di primo grado convivente, con handicap in situazione di gravità (art. 3 co. 3 L. 104/1992); b) in alternativa, un parente o un affine di secondo grado convivente, ma soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età, oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti (si tratta delle patologie a carattere permanente indicate dall’art. 2, co. 1, lett. d), n. 1, n. 2 e n. 3, del D.L. n. 278/2000) o siano deceduti o mancanti (si fa riferimento a ogni condizione giuridicamente assimilabile all’assenza, compresi divorzio e separazione legale, purché continuativa e debitamente certificata dall’Autorità giudiziaria o da altra pubblica Autorità); - invalide civili: si tratta di coloro che risultano con un’invalidità civile riconosciuta in misura pari o superiore al 74%; - lavoratrici o licenziate da imprese in crisi: si tratta di lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali risulti attivo alla data del 1° gennaio 2023, o attivato in data successiva, un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa, istituita presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (art. 1, co. 852, L. n. 296/2006). Verifica dell’appartenenza alle categorie destinatarie dell’opzione Per quanto riguarda la verifica dele condizioni soggettive, necessarie per rientrare nelle categorie beneficiarie dell’opzione donna, la valutazione deve avvenire al momento della presentazione della domanda di pensione (circ. INPS n. 25/2023). Ad esempio, per le lavoratrici dipendenti da imprese in crisi, è necessario che il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale risulti attivo al momento della presentazione della domanda di pensionamento. Per le caregiver, è necessario compilare, unitamente alla richiesta di pensione, un’autodichiarazione in cui si afferma di assistere e di convivere da almeno sei mesi con un soggetto affetto da handicap in situazione di gravità, tra quelli indicati dalla legge.