Posa di pavimento: è intervento ordinario con costi interamente deducibili

I lavori di posa di pavimento rientrano nei lavori ordinari e i relativi costi possono essere interamente deducibili relativamente al periodo in cui sono stati sostenuti. Lo chiarisce la Corte di Cassazione con la sentenza n. 11791 del 2 maggio 2024. IL FATTO In data 14/9/2016 l'Agenzia delle Entrate iniziò una verifica fiscale nei confronti di una s.r.l. Sulla base del processo verbale di constatazione del 21/10/2016, l'Amministrazione finanziaria notificò alla contribuente un avviso di accertamento per l'anno d'imposta 2013, contestando violazioni in materia di Ires, Irap e Iva. In particolare, l'Agenzia delle Entrate riprese a tassazione euro 96.662,09 per Ires; euro 9.671,89 per Irap ed euro 2.635,75 per Iva, oltre alle sanzioni. In data 22/1/2018 la società definì le sanzioni ex art. 17 del d.lgs. n. 472/1997, mediante il versamento di euro 30.062,10. Impugnò l'avviso di accertamento per le maggiori imposte. La Ctp accolse in parte il ricorso. Le parti impugnarono la sentenza di primo grado e la Ctr respinse l'appello principale della società e accolse l'appello incidentale dell'Agenzia delle Entrate. Avverso tale decisione la società ha quindi proposto ricorso per cassazione, censurando la decisione della Ctr per avere ripreso a tassazione costi inerenti a beni di terzi condotti in locazione. In particolare, la sentenza d'appello avrebbe erroneamente ritenuto che la contribuente non poteva dedurre, in quanto costo non di competenza, l'importo di euro 7.440 sul totale di euro 9.300. Quest'ultimo costo, secondo i giudici, essendo stato sostenuto per opere di manutenzione straordinaria eseguite su di un immobile di terzi condotto in locazione dalla contribuente, non avrebbe dovuto essere dedotto per l'intero, ma avrebbe dovuto essere ammortizzato in un periodo non superiore a cinque anni. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società. Gli interventi descritti nella sentenza di appello sono stati erroneamente qualificati come opere di manutenzione straordinaria. Essi, infatti, stando alla sentenza impugnata, sono consistiti in "posa di pavimento, scavo, posa di vetri e serramenti", e rientrano nella nozione di "manutenzione ordinaria", che comprende le operazioni di rinnovo o di sostituzione degli elementi esistenti di finitura degli edifici, gli interventi necessari per mantenere in efficienza gli impianti tecnologici con materiali e finiture analoghi a quelli esistenti. I relativi costi, dunque, possono essere integralmente dedotti nel periodo d'imposta nel quale sono sostenuti.

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Si tratta di intervento rientrante nella nozione di "manutenzione ordinaria" i cui costi possono essere integralmente dedotti nel periodo d'imposta nel quale sono sostenuti

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