Prestatori di servizi di pagamento: più dati per bloccare le frodi IVA

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2020/284 del Consiglio del 18 febbraio 2020 che modifica la direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda l’introduzione di taluni obblighi per i prestatori di servizi di pagamento.

Il testo ha lo scopo di impedire comportamenti fraudolenti nell’assolvimento dell’IVA nelle vendite di beni o servizi a consumatori finali localizzati in Paesi membri diversi da quello del venditore (localizzato in altro Paese membro o in un Paese terzo).

Le nuove norme:

  • sanciscono l’obbligo, a carico dei prestatori dei servizi di pagamento (PSP), di conservare i dati riguardanti i beneficiari dei pagamenti delle transazioni tra Paesi dell’UE o tra questi e i Paesi terzi (acquisti transfrontalieri);
  • stabiliscono che i PSP devono trasmettere i dati in loro possesso all’Agenzia delle entrate la quale, a sua volta, li inserisce nel sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti (CESOP) al fine di consentire i necessari incroci in ambito UE per contrastare le frodi IVA negli acquisti transfrontalieri.

In merito alle sanzioni applicabili nei casi di violazione degli obblighi a carico dei PSP, si applicano le norme del decreto legislativo n. 471 del 1997, relative alle fattispecie di omessa o irregolare conservazione della documentazione fiscale e di omessa o irregolare trasmissione della documentazione richiesta dall’amministrazione finanziaria.