Processo tributario: il giudice deve promuovere la sanatoria dei vizi di forma

Nel processo tributario il giudice deve promuovere la sanatoria, in qualsiasi fase e grado del giudizio ed indipendentemente dalle cause del predetto difetto, assegnando un termine alla parte che non vi abbia già provveduto di sua iniziativa, con effetti "ex tunc", senza il limite delle preclusioni derivanti da decadenze processuali. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 28477 del 5 novembre 2019. IL FATTO La Commissione tributaria provinciale di Nuoro accoglieva il ricorso proposto da una società avverso un avviso d'accertamento relativo a ICI 2009 emesso dal Comune. Quest'ultimo proponeva appello avverso detta decisione. La CTR Sardegna dichiarava inammissibile l'impugnazione per mancanza di valida procura in quanto nell'atto di appello era semplicemente indicato il nome del difensore senza però l'indicazione del conferimento del potere di rappresentanza giudiziale e senza che una specifica procura alle liti fosse trascritta nell'atto d'appello o allegata in atti e senza in ogni caso che vi fosse l'autentica della firma del sindaco. Avverso detta sentenza ha proposto ricorso per cassazione il Comune, osservando come erroneamente il giudice d'appello non avesse concesso un termine per la sanatoria della procura. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso. Invero, l'art 182, secondo comma, cpc espressamente prevede che il giudice che rileva un vizio di rappresentanza o una nullità della procura deve assegnare alla parte un termine perentorio per il rilascio della procura o per la rinnovazione della stessa. La Commissione regionale ha omesso di assegnare il termine in questione. Sul punto la giurisprudenza della Suprema Corte ha costantemente ribadito che l'art. 182, comma 2, c.p.c., secondo cui il giudice che rilevi un difetto di rappresentanza, assistenza o autorizzazione "può" assegnare un termine per la regolarizzazione della costituzione in giudizio, deve essere interpretato, anche alla luce della modifica apportata dall'art. 46, comma 2, della L. n. 69 del 2009, nel senso che il giudice "deve" promuovere la sanatoria, in qualsiasi fase e grado del giudizio ed indipendentemente dalle cause del predetto difetto, assegnando un termine alla parte che non vi abbia già provveduto di sua iniziativa, con effetti "ex tunc", senza il limite delle preclusioni derivanti da decadenze processuali (Cass SU 9217/10; Cass 3894/17; Cass 26948/17; Cass 27481/18).

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Processo tributario: il giudice deve promuovere la sanatoria dei vizi di forma

Il giudice deve promuovere la sanatoria, in qualsiasi fase e grado del giudizio ed indipendentemente dalle cause del predetto difetto, assegnando un termine alla parte che non vi abbia già provveduto di sua iniziativa, con effetti "ex tunc"

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