La Commissione Finanze del Senato ha concluso i lavori sul disegno di legge di conversione del decreto Proroghe (D.L. n. 132/2023). Il provvedimento è all'ordine del giorno dell'Aula il 15 novembre 2023. Riapertura dei termini del ravvedimento speciale Con l’ultimo pacchetto di emendamenti al decreto Proroghe approvato dalla Commissione Finanze del Senato arriva la riapertura dei termini del ravvedimento speciale delle violazioni tributarie introdotto dalla legge di Bilancio 2023 (art. 1, commi da 174 a 178, legge n. 197/2022). Si ricorda che la misura consente di regolarizzare gli errori commessi sulle dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2021 e ai periodi d’imposta precedenti, effettuando il pagamento dell’importo dovuto, degli interessi e delle sanzioni ridotte a 1/18 del minimo, a condizione che le violazioni non siano già state formalmente contestate. È possibile avvalersi della regolarizzazione se, alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata, le violazioni non sono state già contestate con atto di liquidazione, di accertamento o di recupero, di contestazione e di irrogazione delle sanzioni, comprese le comunicazioni inviate dall’amministrazione finanziaria a seguito del controllo formale delle dichiarazioni (art. 36-ter, D.P.R. n. 600/1973). A seguito della proroga disposta dall’art. 20, D.L. n. 34/2023, il pagamento delle somme dovute per la regolarizzazione (imposta, interessi e sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo) andava effettuato entro il 30 settembre 2023. In alternativa al pagamento in un’unica soluzione, è previsto il versamento in 8 rate trimestrali di pari importo: la prima doveva essere pagata entro lo stesso termine del 30 settembre 2023. Le ulteriori sette rate, a seguito della proroga di cui all’art. 20, D.L. n. 34/2023, hanno le seguenti scadenze: - 31 ottobre, 30 novembre e 20 dicembre 2023; - 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024. Il mancato pagamento, anche parziale, di una delle rate successive alla prima entro il termine di versamento della rata successiva comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti, oltre a sanzione e interessi. Tornando all’emendamento approvato, con il correttivo si prevede che i soggetti che, entro il termine del 30 settembre 2023, non hanno perfezionato la procedura di regolarizzazione possono comunque procedere alla regolarizzazione, fermo restando il rispetto delle altre condizioni e modalità previste, se versano le somme dovute in un'unica soluzione entro il 20 dicembre 2023 e rimuovono le irregolarità od omissioni entro la medesima data. Alluvione: proroga per la ripresa dei versamenti tributari e contributivi Un ulteriore emendamento approvato fa slittare il termine per il pagamento dei versamenti tributari e contributivi sospesi nei territori alluvionati prevista all’art. 1, D.L. n. 61/2023. Si ricorda che, a norma del predetto articolo, per i soggetti che, alla data del 1° maggio 2023 avevano la residenza o la sede legale od operativa nei territori di cui all’allegato 1 al decreto, sono sospesi i termini degli adempimenti e dei versamenti tributari in scadenza nel periodo 1° maggio-31 agosto 2023. Per lo stesso periodo sono inoltre sospesi i termini dei versamenti e adempimenti relativi ai contributi previdenziali e assistenziali e dei premi INAIL. La sospensione opera anche per i versamenti relativi alle ritenute alla fonte (lavoro dipendente / assimilato) e alle trattenute relative all'addizionale regionale/comunale IRPEF, operate dai predetti soggetti in qualità di sostituti d'imposta. Ai sensi della disposizione attualmente in vigore, i versamenti oggetto di sospensione devono essere effettuati in unica soluzione, senza sanzioni ed interessi, entro il 20 novembre 2023. L’emendamento approvato interviene sull'art. 1, comma 7, D.L. n. 61/2023, spostando dal 20 novembre 2023 al 10 dicembre 2023 il termine ultimo entro cui pagare i tributi e contributi sospesi. IMU semplificata Ha ottenuto il via libera anche un emendamento che rinvia al 2025 l’obbligo per i Comuni di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell'IMU tramite l'elaborazione del Prospetto di cui all'art. 1, commi 756 e 757, legge n. 160/2019.