Reati tributari: la sentenza non definitiva annulla il sequestro preventivo

In tema di reati tributari, non è possibile disporre o mantenere il sequestro preventivo, in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte del giudice tributario, anche se avvenuto con sentenza non definitiva, cui è seguito il relativo provvedimento di sgravio dell’Amministrazione finanziaria. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 355 del 7 gennaio 2019. IL FATTO Al legale rappresentante di una Scarl, estinta nell’anno 2013, veniva contestato il reato di omessa dichiarazione (art. 5 D.Lgs. 74/2000) ed il reato di occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10 D.lgs 74/2000) con riferimento al periodo d’imposta 2012. La Guardia di Finanza, nel corso delle indagini preliminari, non avendo rintracciato conti correnti o beni intestati alla società, procedeva al sequestro a carico del legale rappresentante, di somme rinvenute sui propri conti correnti personali e di alcuni beni immobili. A seguito dell’impugnazione dell’indagato, il Tribunale del riesame disponeva il dissequestro delle somme e dei beni all’avente diritto, rilevando che l’Agenzia delle Entrate a seguito di sentenza tributaria favorevole alla società aveva totalmente sgravato la cartella di pagamento relativa all’avviso di accertamento per il periodo d’imposta 2012. Avverso tale provvedimento, il Pubblico Ministero presentava ricorso per Cassazione, con il quale deduceva che l’annullamento della cartella esattoriale avvenuto a seguito della sentenza tributaria, fosse fondato esclusivamente su motivi di diritto e di conseguenza non incidesse sulla legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, in virtù del principio di autonomia del processo penale rispetto a quello tributario. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Pubblico Ministero. Ritenendo corretto l’operato del Tribunale del riesame, i giudici di legittimità hanno ricordato come non sia possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale all’ablazione in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte della Commissione tributaria, anche se con sentenza non definitiva e a seguito di sgravio da parte dell’Agenzia delle Entrate. Peraltro, nella specie, l’Ufficio non aveva presentato ricorso avverso la sentenza della Ctr e l’Agente della riscossione aveva anche proceduto alla cancellazione del pignoramento e dell’ipoteca legale sui beni della società. Il Tribunale, a giudizio della Suprema Corte, ha tenuto correttamente conto di tali circostanze facendo buon governo dei principi affermati nei precedenti del giudice di legittimità.

Concordato preventivo biennale: in un video le istruzioni per l’uso

Decreto salva casa: nuovi requisiti di abitabilità

Concordato preventivo forfetari: aggiornato il software

Via libera al Decreto Agricoltura: le misure approvate

Decreto Salva Casa: le novità in arrivo

Influencer inquadrabile come agente di commercio

Carta Dedicata a te: destinatari, requisiti e misura

Decreto Coesione in Gazzetta Ufficiale, le novità in arrivo

Disabili: come cambia la legge 104 dal 30 giugno

Reati tributari: la sentenza non definitiva annulla il sequestro preventivo

Va revocato il sequestro preventivo se l'Agenzia delle Entrate sgrava integralmente la cartella per la quale è pendente il giudizio in Commissione tributaria ed anche se la relativa decisione non è definitiva

Lascia un commento Annulla risposta

Newsletter

Articoli correlati

Lascia un commento Annulla risposta