Redditi SC 2020 e IRAP 2020: Assonime illustra le novità più importanti

Assonime ha emanato la circolare n. 30 del 23 novembre 2020, riguardante temi di attualità relativi ai modelli di dichiarazione Redditi SC 2020 e IRAP 2020 e ai versamenti IRES e IRAP. La circolare richiama alcuni provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate di rilevanza per i modelli di dichiarazione REDDITI SC 2020 e IRAP 2020. In particolare, molte incertezze si sono riscontrate con riferimento all’esonero dal versamento del saldo IRAP 2019 e della prima rata di acconto IRAP 2020 prevista dal decreto rilancio. Quanto alla rimodulazione dell’ammortamento dell’avviamento e delle attività immateriali ai sensi dell’art. 1, comma 1079, della legge n. 145 del 2018 è stato evidenziato che questa normativa ha imposto una rimodulazione della deduzione ai fini IRES e IRAP delle quote di ammortamento dell’avviamento e delle altre attività immateriali che abbiano dato luogo all’iscrizione di crediti per imposte anticipate (DTA) al termine del periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2017. La normativa prevedeva che le quote di ammortamento dovessero essere portate in deduzione a partire dal 2019 e fino al 2029 secondo percentuali variabili. In tal modo non si riconosce alcuna deduzione nel 2018. Inoltre è stato prevista una clausola di salvaguardia per cui laddove la quota di ammortamento deducibile in base al piano di ammortamento originario sia inferiore a quella derivante dall’applicazione delle percentuali, si debba assumere il minore importo e recuperare la differenza nel periodo di imposta 2029. Con la legge di stabilità per il 2020 è stato previsto un rinvio della quota percentuale riferibile al 2019, per cui tale quota deve essere dedotta in cinque periodi di imposta a partire dal 2025. Sul punto, Assonime ha evidenziato non solo i possibili dubbi di contrasto con i principi costituzionali ma soprattutto i profili applicativi alla luce della prassi dell’Agenzia delle Entrate. Tra le novità, nel modello di dichiarazione Redditi SC 2020, relativo al periodo di imposta 2019, è stata inserita una nuova colonna 4 intitolata “interessi attivi precedenti periodi d’imposta” in corrispondenza del rigo RF 118. La nuova colonna tiene conto del fatto che il nuovo art. 96 TUIR ha dato la possibilità di utilizzare ai fini della deduzione degli interessi passivi (e delle relative eccedenze) non soltanto le eccedenze di ROL riportate da esercizi precedenti, ma anche quelle di interessi attivi. Le novità del Decreto Rilancio Quanto al limite degli 800.000 euro previsto dal Quadro temporaneo per le misura di aiuto di Stato, con riferimento all’art. 24 del Decreto Rilancio, riguardante la cancellazione dell'IRAP dovuta a saldo per il periodo 2019 e della prima rata di acconto IRAP 2020, è stato evidenziato che un importante dubbio per i gruppi societari è se riferire il divieto di superare gli 800.000 alla singola società tenuta al versamento dell’IRAP o all’insieme delle società che appartengono allo stesso gruppo, identificato nella sua accezione di singola unità economica. In realtà, ad oggi le imprese non sono ancora in grado di comprendere se possono avvalersi dell’esonero dai versamenti dell’IRAP e in quali limiti. Vi sono in atto interlocuzioni con la Commissione europea per trovare una soluzione adeguata. In ogni caso Assonime ha evidenziato che è opportuno che il termine del 30 novembre 2020 previsto per sanare, senza sanzioni e interessi, gli errori commessi in sede di applicazione dell’art. 24 del Decreto Rilancio sia opportunamente prorogato in tempo utile. Sempre con riferimento all’art. 24 del Decreto Rilancio, con la nuova circolare, Assonime ha inoltre richiamato i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 502 del 27 ottobre 2020, inerente la determinazione della soglia dei ricavi in caso di operazioni straordinarie e il periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare.

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Particolare interesse assume la questione relativa all’esonero dal versamento del saldo IRAP 2019 e della prima rata di acconto IRAP 2020

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