Come deciso dalla Conferenza dei Capogruppo del Senato il decreto collegato alla legge di Bilancio 2019 (D.L. n. 4/2019) approderà in Aula il 25 febbraio alle 10:30. Riavvolgendo il nastro delle ultime tappe del percorso parlamentare, la Commissione Bilancio del Senato ha bocciato per problemi di copertura ex art. 81 Cost varie proposte per rafforzare reddito e pensione di cittadinanza. Non ha superato il vaglio neanche la proposta di estendere gli incentivi per chi assume beneficiari del reddito alle famiglie che assumono colf e badanti e quella di prevedere la pensione di cittadinanza anche per i nuclei con persone più giovani dei 67 anni se in famiglia ci sono disabili. Un niet è stato posto anche sulla proposta che avrebbe consentito per 5 anni a chi avesse scelto di trasferire la residenza nel nostro Paese di pagare le tasse per 5 anni solo sul 30 per cento del reddito, percentuale ridotta al 10 per cento se si fossero scelte le regioni meridionali. In caso di presenza di un figlio o di acquisto casa ci sarebbe stata una proroga della riduzione per ulteriori 5 anni però sul 50 per cento del reddito. La Commissione Lavoro ha poi avviato il voto sui circa 1.600 emendamenti prevedendo un calendario con tre sedute, anche in notturna fino a sabato e, se necessario, domenica con l'obiettivo, unanime, di arrivare con il voto sul mandato ai relatori a riferire in Aula lunedì. Tra gli emendamenti approvati vi sono quello che prevede che nel caso di separazioni o divorzi avvenuti dopo il 1° settembre 2018 il cambio di residenza deve essere certificato con apposito verbale della polizia locale nonché la previsione che i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno devono essere cumulativi. Vertice a Palazzo Chigi Per agevolare il percorso parlamentare trovando una intesa tra le due forze di maggioranza sugli ultimi punti controversi si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi. Nell’incontro si sono condivisi alcuni emendamenti che confluiranno nel percorso parlamentare parte al Senato e parte alla Camera. Per esempio, sul reddito di cittadinanza si prevede la esclusione dalle misure di chi ha cambiato residenza dopo il 1° settembre 2018 (previsti "scrupolosi controlli dei vigili urbani") e per chi rilascia dichiarazioni mendaci, con sospensione per 5 anni dalla possibilità di accedere al beneficio. Inoltre, chi accede alle misure svolgerà servizi sociali: con il consenso del Comune e del beneficiario si può passare da 8 a 16 ore. Da quanto si apprende poi, già in settimana potrebbe essere nominato il commissario chiamato a gestire l'INPS.