Rider, arriva l’intesa Lega-M5s: cosa cambia dalla retribuzione all’assicurazione

Nella sua ultima riunione del 6 agosto 2019, il Consiglio dei Ministri ha approvato (salvo intese) un decreto legge recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la gestione delle crisi aziendali. Il decreto riforma il Jobs Act in merito ai contratti di lavoro, introducendo una disciplina ad hoc per la tutela del “lavoro attraverso piattaforme digitali”: ossia le prestazioni lavorative degli addetti alla consegna di cibo a domicilio (i “riders”). Il nuovo Capo V-bis del D.Lgs. 81/15 introduce specifiche norme volte a fornire garanzie retributive, assicurative e in tema di disoccupazione che avvicinino la condizione di tali lavoratori alla generalità delle altre tipologie di lavoratori discontinui. Contesto di riferimento Da alcuni mesi il Governo aveva anticipato la volontà di adottare disposizioni tese alla salvaguardia dei riders, anche al fine di fornire un quadro di riferimento nazionale, dopo l’approvazione di alcune normative regionali al riguardo. La “rincorsa” alla disciplina di tale nuova modalità di espletamento delle prestazioni lavorative degli addetti alle consegne nel settore “food” era partita dalla Regione Lazio, che nel marzo 2019 ha approvato la prima legge in materia (Legge regionale n. 4/2019). Destinatari di tale intervento normativo sono i lavoratori la cui attività lavorativa è organizzata da applicazioni informatiche (le “app”), la cui presenza nel territorio regionale è molto forte (7000 sono solamente i lavoratori digitali impiegati dalle piattaforme di food delivery). La legge regionale: - riconosce la tutela dei lavoratori in caso di infortunio sul lavoro e malattie professionali - assicura la formazione in materia di sicurezza - dispone - a carico delle piattaforme - l’assicurazione per infortuni, danni a terzi e spese di manutenzione per i mezzi di lavoro - introduce norme sulla maternità e sulla previdenza sociale - e ribadisce il rifiuto del compenso a cottimo, prevedendo un’indennità di prenotazione nel caso in cui il mancato svolgimento dell'attività di servizio non dipenda dalla volontà del lavoratore. Inoltre, ai fini della definizione della “paga base” e della premialità si rimanda alla contrattazione collettiva, contrastando le attuali e prevalenti modalità di determinazione unilaterale del compenso da parte dei datori di lavoro. Cosa prevede il decreto legge sul lavoro 2019 Il decreto legge approvato dal Governo prevede l’introduzione – all’interno del D.Lgs. n. 81/15 recante la disciplina organica dei contratti di lavoro attuativa del Jobs Act – di un Capo V-bis dedicato alla “Tutela del lavoro tramite piattaforme digitali”. Secondo il nuovo art. 47-bis introdotto dal D.L., le disposizioni di tale Capo stabiliscono livelli minimi di tutela dei lavoratori impiegati nelle attività di consegna dei beni per conto terzi, “in ambito urbano e con l’ausilio di veicoli a due ruote o assimilabili, anche attraverso piattaforme digitali”. Ai fini della nuova disciplina, si intendono per piattaforme digitali i “programmi e le procedure informatiche delle imprese che, indipendentemente dal luogo di stabilimento, mettono in relazione a distanza per via elettronica le persone per le attività di consegna di beni, determinando le caratteristiche della prestazione o del servizio che sarà fornito e fissandone il prezzo”. Regole per la retribuzione Il decreto limita la componente retributiva “a cottimo” prevedendo che i riders vengano retribuiti in base alle consegne effettuate solo a condizione che tale componente della retribuzione non sia “prevalente”. Viene poi demandata alla contrattazione collettiva la possibilità di individuare schemi retributivi “modulari e incentivanti” che tengano conto delle concrete modalità di svolgimento della prestazione lavorativa e dei modelli organizzativi adottati dalle piattaforme digitali. Si prevede – infine – che la paga oraria determinata secondo i criteri appena descritti venga riconosciuta al rider a condizione che questi abbia accettato almeno una chiamata per ciascuna ora lavorata. Coperture assicurative obbligatorie Il nuovo art. 47-ter del D.Lgs. 81/15, dispone che – indipendentemente dalla qualificazione giuridica del rapporto di lavoro del rider con la piattaforma digitale – questi lavoratori sono soggetti all’assicurazione obbligatoria presso l’INAIL. Il relativo premio è a carico delle imprese titolari delle piattaforme digitali che, ai fini INAIL sono equiparati ai datori di lavoro. Tale premio verrà calcolato, in forza della normativa vigente, in base al tasso di rischio dell’attività svolta. Ai fini del relativo calcolo, il decreto legge dispone che venga considerata - come retribuzione imponibile – la retribuzione convenzionale giornaliera pari al limite retributivo giornaliero minimo vigente per tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale, rapportato ai giorni di effettiva attività, indipendentemente dal numero delle ore lavorative giornaliere. Si dispone, infine, che ciascuna impresa titolare di piattaforma digitale è tenuta – “a propria cura e spese” – al rispetto, nei confronti dei riders, della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al D.Lgs. 81/08. Monitoraggio Prevista l’istituzione di un “Osservatorio permanente” con il compito di “monitoraggio e valutazione indipendente” delle nuove disposizioni appena illustrate. In particolare, spetterà all’Osservatorio il compito di verificare – sulla base dei dati forniti dall’INPS, dall’INAIL e dall’ISTAT – gli effetti della nuova normativa e, se del caso, di proporne eventuali revisioni in ragione delle dinamiche del mercato del lavoro di riferimento e delle “dinamiche sociali”. L’Osservatorio – presieduto dal Ministro del Lavoro o da un suo delegato ed istituito senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica – sarà composto da rappresentanti dei datori di lavoro (piattaforme digitali) e dei riders, ai quali non competerà alcun compenso o rimborso spese comunque denominato. Entrata in vigore Le norme illustrate entreranno in vigore dopo 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

Concordato preventivo biennale: in un video le istruzioni per l’uso

Decreto salva casa: nuovi requisiti di abitabilità

Concordato preventivo forfetari: aggiornato il software

Via libera al Decreto Agricoltura: le misure approvate

Decreto Salva Casa: le novità in arrivo

Influencer inquadrabile come agente di commercio

Carta Dedicata a te: destinatari, requisiti e misura

Decreto Coesione in Gazzetta Ufficiale, le novità in arrivo

Disabili: come cambia la legge 104 dal 30 giugno

Rider, arriva l’intesa Lega-M5s: cosa cambia dalla retribuzione all’assicurazione

Con l’intesa raggiunta dal governo Lega-M5s, i riders sembrano vicini all’adozione di una nuova normativa che gli garantirà copertura sanitaria e sicurezza retributiva

Lascia un commento Annulla risposta

Newsletter

Articoli correlati

Lascia un commento Annulla risposta