In tempi record si conclude, con l’ultimo passaggio alla Camera dei Deputati, il percorso legislativo della Delega al Governo per la riforma fiscale. Entro ventiquattro mesi l’esecutivo è chiamato ad adottare, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze e, per quanto di competenza, del Ministro per gli Affari Regionali e le autonomie, di concerto con i Ministri di volta in volta competenti per materia, i decreti legislativi attuativi recanti la revisione del sistema tributario. Le premesse sono ottime. La legge delega si muove in diverse direzioni. Nella salvaguardia dei princìpi della progressività e dell’equità del sistema tributario, il governo è chiamato a realizzare un’ulteriore riduzione del carico fiscale, soprattutto al fine di sostenere le famiglie, in particolare quelle in cui sia presente una persona con disabilità, i giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età, i lavoratori e le imprese. Con particolare riferimento al tessuto imprenditoriale la delega fiscale è stata pensata, e poi realizzata, quale strumento di stimolo alla crescita economia. La stagione dei crediti d’imposta, tanto ricca durante e dopo il Covid-19, verrà sostituita da una rinnovata campagna di sgravi fiscali, simile a quella dei primi anni duemila, da realizzarsi mediante la riduzione dell’aliquota dell’IRES nel caso in cui il reddito d’impresa sia impiegato in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, o anche in nuove assunzioni. Per il reddito d’impresa, nell’ottica della razionalizzazione, si preannuncia il superamento del cosiddetto doppio binario e, di conseguenza, dei principi di derivazione semplice e rafforzata. Con l’approvazione della delega fiscale cambierà la lotta contro l’evasione fiscale. La nuova strategia si fonderà, da un lato, sulla piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, il potenziamento dell’analisi del rischio, il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, dall’altro sul regime di adempimento collaborativo. Da quest’ultimo punto di vista i Commercialisti saranno chiamati a garantire, mediante la propria certificazione, il sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale. Con l’acquisizione del nuovo “visto di conformità”, salvi i casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente, saranno escluse le sanzioni amministrative tributarie e quelle penali per tutti i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente. LA misura, inoltre, prevede la riduzione dei termini di decadenza per l’attività di accertamento previsti dall’articolo 43, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e dall’articolo 57, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Fiore all’occhiello della nuova lotta all’evasione fiscale, per ora nei confronti dei soggetti di minori dimensioni, sarà l’introduzione del concordato preventivo biennale mediante il quale il contribuente e l’Agenzia delle entrate, previo contraddittorio, protranno predefinire le imposte sui redditi dovute per il biennio successivo. Una grande occasione per i contribuenti e i professionisti che li assistono, chiamati a favorire l’interlocuzione nei confronti dell’Amministrazione finanziaria. La prossima riforma fiscale, infine, sarà una riforma votata alla semplificazione. Entro dodici mesi il Governo è chiamato a raccogliere l’insieme delle disposizioni di diritto tributario in un unico codice, articolato in una parte generale, inerente i principi, ed una parte speciale, dedicata alle singole imposte. Saranno eliminati i micro-tributi, i cui costi per l’adempimento dei contribuenti risultano elevati a fronte di un gettito tributario trascurabile. Saranno rivisti gli adempimenti dichiarativi e di versamento delle imposte, anche nel senso della progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto. In tema di semplificazione l’obiettivo è quello di definire un nuovo calendario che consenta una migliore distribuzione del carico fiscale, liberando i contribuenti e i loro professionisti dagli adempimenti procrastinabili che normalmente cadono nei mesi di agosto e dicembre.