Compensazione anticipata per i crediti di imposta. E possibilità di chiedere un rimborso, dai tempi accelerati, in caso di incapienza fiscale. Passa da questi due tasselli l’ammorbidimento degli effetti del contestatissimo articolo 10 del decreto crescita (Dl 34/2019): il Movimento 5 Stelle li inserirà in un disegno di legge in discussione nelle prossime settimane (primo firmatario, il capogruppo in Senato, Stefano Patuanelli). L’articolo 10 prevede che, per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, il soggetto che ha diritto alla detrazione possa optare per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto in fattura sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore. L’impresa potrà recuperarlo sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Quindi, il consumatore cede la detrazione e ottiene uno sconto immediato in fattura. Il meccanismo, nelle scorse settimane, è stato molto contestato dalle associazioni di imprese piccole e medie, perché tende a favorire le società più strutturate, che hanno una capienza fiscale maggiore e che sono in grado di gestire un processo complesso come l’anticipo di liquidità ai propri clienti. È nata, così, la richiesta di ritoccarlo. Adesso il Movimento 5 Stelle si prepara a depositare a Palazzo Madama un Ddl che punta in questa direzione. Ne parla Gianni Girotto, presidente della commissione Industria del Senato: «Il testo è attualmente in fase di drafting finale, ma nella sostanza è stato definito. Prevede due misure: da un lato, anticipa la possibilità di utilizzare il credito di imposta maturato e, dall’altro, consente di chiedere un rimborso dei crediti all’agenzia delle Entrate». La prima novità consiste nella possibilità di portare in compensazione il credito di imposta già dopo due mesi dalla fattura, senza aspettare di vederlo nel cassetto fiscale. La seconda novità è quella di impatto maggiore: se il fornitore non ha capienza fiscale per compensare il credito, potrà chiedere il rimborso della quota annuale di cui non riesce a godere. E potrà ottenerlo nel giro di appena tre mesi. «Si tratta di una proposta condivisa da tutto il Governo, sulla quale adesso aspettiamo gli esiti del passaggio parlamentare», conclude Girotto. Reazioni positive dalle piccole imprese. Il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti si augura «che il Ddl corregga in maniera sostanziale l’articolo 10 sia per ristabilire condizioni di corretta concorrenza nel mercato, sia per rilanciare l’economia del settore delle costruzioni, rilanciare i consumi e assicurare ai consumatori il diritto ad usufruire dell’incentivo». L’esame partirà proprio dalla commissione Industria.