Rimborso IRPEF anche oltre il termine per l’integrativa

Il contribuente ha diritto al rimborso IRPEF, a prescindere dalla tempestiva presentazione della dichiarazione integrativa, purché in giudizio provi l’esistenza dei requisiti sostanziali del credito. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17956 del 4 luglio 2019. IL FATTO Nel caso esaminato, i giudici hanno accolto il ricorso del contribuente che aveva presentato istanza di rimborso della maggiore imposta versata ed ha impugnato il silenzio rifiuto che si è formato sulla stessa a seguito dell’inerzia dell’Amministrazione. In particolare, il contribuente aveva omesso di inserire nella propria dichiarazione dei redditi alcuni oneri contributivi deducibili per legge e aveva presentato in ritardo la dichiarazione integrativa, quindi ha richiesto, in sede di giudizio, il rimborso alle Entrate. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE I giudici gli hanno dato ragione, spiegando che il contribuente che abbia dichiarato redditi superiori a quelli dovuti ha la possibilità, anche in sede contenziosa, di opporsi alla maggiore pretesa tributaria dell’Amministrazione finanziaria, allegando errori, di fatto o di diritto, commessi nella redazione della dichiarazione, incidenti sull’obbligazione tributaria. Per i giudici, in sostanza, il giudice del merito non aveva fatto corretta applicazione dei principi sopra riportati, in base ai quali avrebbe dovuto esaminare l’istanza di rimborso e valutarne la tempestività e fondatezza, non trovando ostacolo nel fatto che il contribuente avesse presentato la dichiarazione integrativa tardivamente.

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