Il futuro previdenziale dei giovani costituisce uno dei profili di maggiore attenzione nel dibattito in corso su un possibile intervento di fine tuning del nostro sistema pensionistico. Come è noto, l’applicazione integrale del metodo di calcolo contributivo li espone a un elevato rischio di possibile inadeguatezza delle future prestazioni nel sistema obbligatorio. Il meccanismo si concretizza, infatti, nel sommare virtualmente tutti i contributi versati nel corso della vita lavorativa, con la rivalutazione del montante maturato anno per anno utilizzando come coefficiente la media mobile del Prodotto Interno Lordo dei 5 anni antecedenti. Raggiunta l’età pensionabile, si converte il montante in rendita, moltiplicandolo per gli specifici coefficienti di trasformazione che riflettono ad ogni età pensionabile la speranza di vita. I fattori di incertezza nel medio-lungo termine sono allora rappresentati dal ritardato ingresso nel mercato del lavoro, da eventuali periodi di inattività, dal rischio economico (rallentata o mancata crescita del PIL), dall’andamento della curva demografica, che può determinare l’applicazione di coefficienti meno favorevoli. Come soluzioni per attenuare il rischio previdenziale possono valutarsi il riscatto laurea agevolato e l’adesione alla previdenza complementare, che possono essere alternative o utilizzate entrambe. Riscatto agevolato della laurea Così come ricorda l’INPS sul proprio sito, il riscatto della laurea è lo strumento che permette di trasformare gli anni universitari in anni contributivi e quindi integrare la propria posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche. Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali si è conseguito uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario. Più nello specifico, diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre), diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei), diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni, dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge, laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale, diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Sono esclusi gli anni fuori corso. È possibile anche riscattare solo una parte e non l’intero corso di studi. Il D.L. n. 4/2019 ha introdotto, in aggiunta al riscatto della laurea ordinario, un ulteriore canale rappresentato dal riscatto della laurea agevolato, relativamente a periodi da valutare con il sistema contributivo. Per coglierne gli aspetti caratterizzanti è utile rammentare che nel canale per dir così ordinario per riscattare periodi che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996), l’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto. Attingendo all’esempio riportato sul sito dell’INPS, nel caso di un riscatto di quattro anni di laurea, dal 2002 al 2006, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e con domanda di riscatto presentata il 31 gennaio 2021, considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170,00 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,40 euro (32.170,00 × 33% = 10.616,10 x 4 anni = 42.464,40). Come si “atteggia” invece il riscatto laurea agevolato? Nella modalità light, il costo è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) (33%). Come sottolinea l’INPS, con il riscatto laurea agevolato, il costo può ridursi fino al 70%. Va ricordato come anche il costo del riscatto agevolato è rateizzabile senza interessi in massimo 120 rate mensili e completamente deducibile dal reddito fiscalmente imponibile. Si può usufruire della formula “light” anche per i periodi di studio universitario sino al 31 dicembre 1995. La condizione, però, è che il lavoratore accetti di optare per il calcolo interamente contributivo del trattamento previdenziale. Quali sono i benefici previdenziali del riscatto laurea? È importante sottolineare che ha valenza sia ai fini del diritto alla pensione (aumentando l’anzianità contributiva) sia ai fini della misura, incrementando il quantum della pensione. Va comunque evidenziato come, essendo un riscatto di natura contributiva, l’incremento del montante e della futura pensione determinerà un aumento molto limitato rispetto alle cifre di costo richieste per il riscatto ordinario, mentre appare molto utile come soluzione per “comprare tempo” in termini di possibilità di accedere in via anticipata alla pensione. Valenza della previdenza complementare Per i lavoratori giovani, ai quali, ai fini previdenziali, si applica il sistema contribuivo, diventa sempre più importante aderire alla previdenza complementare, che si pone sia come soluzione di integrazione della pensione obbligatoria che come uno strumento di diversificazione del rischio previdenziale. L’articolazione del sistema pensionistico su più pilastri, sottolinea la COVIP, con una parte obbligatoria a ripartizione e una volontaria a capitalizzazione, rafforza le capacità del sistema di fare fronte a shock di diversa natura, mitigando così il rischio di prestazioni previdenziali inadeguate. In questa prospettiva, l’accessibilità al pilastro a capitalizzazione è un elemento fondamentale di sostenibilità sociale e finanziaria del sistema nel suo complesso. Va poi sottolineato come i fondi pensione beneficiano di significative agevolazioni fiscali, dalla deducibilità dei contributi fino a un limite annuo di 5.164,57 euro, alla tassazione ridotta dei rendimenti al 20%, a una tassazione agevolata delle prestazioni con imposta sostitutiva del 15% che si riduce dello 0,30% per ogni anno di durata superiore al quindicesimo, fino a un minimo del 9%. Elemento di utilità prospettica per un giovane, è possibile chiedere anticipazioni al ricorrere delle fattispecie previste dalla normativa. Se si è iscritti alla previdenza complementare da più di 8 anni, si può chiedere un’anticipazione, per un importo non superiore al 75% del montante accumulato, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa di abitazione (per se stessi o per i propri figli), ovvero per un importo massimo del 30% del montante accumulato, per ulteriori esigenze. Inoltre, per far fronte a spese sanitarie, si può richiedere in qualsiasi momento un’anticipazione della posizione individuale per un importo massimo del 75% del montante accumulato.