Settore energetico: nuovo contributo di solidarietà nel 2023

La legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022) istituisce un contributo di solidarietà straordinario, sotto forma di prelievo temporaneo per l'anno 2023, per i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi. Alcune modifiche inserite in corso di approvazione della legge intervengono sia sul contributo straordinario 2022 sia su quello 2023 con nuove regole di esclusione e di calcolo. Ambito soggettivo di applicazione del contributo straordinario Secondo quanto dispone la legge di Bilancio 2023, il contributo straordinario trova applicazione nei confronti dei soggetti che: - esercitano nel territorio dello Stato, per la successiva vendita dei beni, l’attività di produzione di energia elettrica; - esercitano l’attività di produzione di gas metano o di estrazione di gas naturale; - rivendono energia elettrica, gas metano e gas naturale; - esercitano l’attività di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi; - importano energia elettrica, gas naturale o gas metano, prodotti petroliferi a titolo definitivo, per la successiva rivendita o introducono nel territorio dello Stato detti beni provenienti da altri Stati dell’Unione europea. Le modifiche al disegno di legge approvate dalla Camera hanno introdotto importanti novità per ciò che riguarda l’individuazione dei soggetti passivi. È stata, infatti, introdotta una soglia di rilevanza al superamento della quale il nuovo prelievo trova applicazione per l’impresa. Il contributo straordinario per il 2023 è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 deriva dalle attività “rilevanti”, vale a dire quelle che la norma individua per delineare l’ambito di applicazione. Questa specifica disposizione di fatto rimuove uno degli aspetti più critici del precedente contributo legato alla troppo ampia definizione del suo ambito soggettivo che, di fatto, ricomprendeva anche quei soggetti che svolgevano in modo del tutto marginale e occasionale una delle attività considerate. La nuova versione della norma limita l’applicazione del contributo straordinario alle sole società che svolgono in modo del tutto prevalente le attività considerate. Il contributo non è invece dovuto dai soggetti che svolgono l’attività di organizzazione e gestione di piattaforme per lo scambio dell’energia elettrica, del gas, dei certificati ambientali e dei carburanti, nonché dalle piccole e microimprese che esercitano l’attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione identificata dal codice ATECO 473000. La relazione illustrativa del Governo stima il numero complessivo dei soggetti passivi del contributo in circa 7.000 unità. Base imponibile e aliquota del contributo straordinario Con riferimento alle modalità per la determinazione del contributo straordinario, la legge di Bilancio prevede che la sua base imponibile sia individuata nell’incremento del reddito complessivo conseguito nel 2022 rispetto alla media dei quattro anni precedenti e che l’aliquota di tassazione sia stabilita nella misura del 50%. Più in particolare, il contributo è determinato applicando l’aliquota del 50% sulla quota del reddito complessivo determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle società (IRES) relativo al periodo d’imposta 2022, che eccede per almeno il 10% la media dei redditi complessivi determinati ai sensi dell’IRES conseguiti nei quattro periodi d’imposta antecedenti a quello in corso al 1° gennaio 2022. Qualora la media degli utili imponibili di tali quattro periodi d’imposta sia negativa, ai fini del calcolo del contributo di solidarietà temporaneo l'utile imponibile medio è pari a zero. Il riferimento alla disciplina IRES, da considerare ai fini della determinazione del reddito del periodo 2022 e di quelli relativi agli anni precedenti per il calcolo della media, lascerebbe intendere che risultino applicabili per la determinazione degli elementi necessari al calcolo della base imponibile anche le disposizioni in materia di riporto a nuovo delle perdite fiscali pregresse. La relazione tecnica, tuttavia, esclude tale ipotesi specificando che ai fini della stima sono state utilizzate le informazioni dalle dichiarazioni Redditi Società di capitali e in particolare dal quadro RF, rigo 63 - Reddito in contabilità ordinaria al lordo dell’eventuale scomputo di perdite fiscali pregresse. Sempre ai fini del calcolo del contributo, l’ultima parte della disposizione introduce un limite specificando che l’ammontare dovuto non può in nessun caso essere superiore al 25% del valore del patrimonio netto del soggetto passivo alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022. Nella relazione illustrativa del Governo l'ammontare atteso del contributo viene stimato in circa 2,5 miliardi di euro. L’effetto di cassa per l’Erario viene interamente riferito all’esercizio 2023; tale riferimento rileva, a parere di chi scrive, anche al fine di individuare la competenza economica del relativo onere da contabilizzare nel bilancio relativo all’esercizio 2023. La formulazione della norma che espressamente richiama l’istituzione di “[…] un contributo di solidarietà straordinario sotto forma di prelievo temporaneo per l’anno 2023” induce, infatti, a privilegiare questa impostazione. Per espressa previsione normativa il contributo non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRES e IRAP). Ai fini dell’accertamento, delle sanzioni e della riscossione del contributo, nonché del contenzioso si rendono applicabili le disposizioni in materia di imposte sui redditi. Come si versa il contributo Il contributo straordinario è versato entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio 2022; per i soggetti il cui esercizio sociale coincide con l’anno solare il contributo deve quindi essere calcolato sull'esercizio 2022 e corrisposto entro il mese di giugno 2023. I soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio effettuano il versamento entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. I soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare possono effettuare il versamento del contributo entro il 30 giugno 2023. Il contributo sugli extraprofitti previsto dal regolamento UE n. 2022/1854 Allo scopo di fronteggiare gli effetti dell’incremento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico per le imprese e i consumatori, l’art. 14 del regolamento UE n. 2022/1854 prevede un contributo di solidarietà temporaneo a carico delle imprese che svolgono attività nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e della raffinazione. Il contributo di solidarietà temporaneo è determinato applicando una aliquota almeno pari al 33% alla quota degli utili imponibili, determinati in base alla normativa fiscale nazionale, nell'esercizio fiscale 2022 e/o nell'esercizio fiscale 2023, che eccedono un aumento del 20% degli utili imponibili medi, determinati secondo la normativa tributaria nazionale, nei quattro esercizi fiscali che iniziano il 1° gennaio 2018 o successivamente. Avvalendosi della facoltà concessa dal regolamento agli Stati membri, di adottare misure fiscali equivalenti, il Governo italiano ha introdotto un’autonoma forma di tassazione che, come precisato dalla relazione illustrativa alla legge di Bilancio, costituisce, per l’anno 2023, una misura nazionale equivalente al contributo temporaneo istituito ai sensi del regolamento UE n. 2022/1854, relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia, un contributo di solidarietà temporaneo. Il contributo di solidarietà temporaneo previsto dalla legge di Bilancio, per taluni aspetti, richiama la natura (sovraimposta IRES) e il meccanismo impositivo comunitario (base imponibile costituita dagli extraprofitti 2022) e sue le caratteristiche essenziali. Per altri elementi meritevoli di considerazione se ne discosta in modo evidente, in particolare per ciò che riguarda l’individuazione dei soggetti passivi non limitata alle sole società del comparto Oil & Gas ma tale da ricomprendere tutti i soggetti appartenenti al settore energetico, alcuni dei quali già colpiti da altre forme di prelievo, così come sinteticamente rappresentato. I due contributi a confronto Regolamento (UE) 2022/1854 Legge di Bilancio 2023 Ambito soggettivo Soggetti residenti nell’UE o stabili organizzazioni o soggetti che presentano il consolidato fiscale, che svolgono attività nel settore del petrolio, del gas, del carbone e della raffineria Soggetti che esercitano nel territorio dello Stato, per la successiva vendita dei beni, l’attività di produzione di energia elettrica; esercitano l’attività di produzione di gas metano o di estrazione di gas naturale; rivendono energia elettrica, gas metano e gas naturale; esercitano l’attività di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi; importano energia elettrica, gas naturale o gas metano, prodotti petroliferi a titolo definitivo, per la successiva rivendita o introducono nel territorio dello Stato detti beni provenienti da altri Stati UE Esclusioni Imprese e stabili organizzazioni dell'UE con attività nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e della raffinazione: imprese o stabili organizzazioni dell'Unione che generano almeno il 75% del loro fatturato da attività economiche nel settore dell'estrazione, della raffinazione del petrolio o della fabbricazione di prodotti di cokeria di cui al regolamento CE n. 1893/2006 Il contributo straordinario per il 2023 è dovuto solo se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta precedente a quello in corso al 1°gennaio 2023 deriva dalle attività di produzione di energia elettrica, produzione di gas metano o di estrazione di gas naturale o dalle attività di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi Base imponibile Incremento dei profitti tassabile superiore al 20% della media dei 4 esercizi precedenti Incremento dei profitti tassabile superiore al 10% della media dei 4 esercizi precedenti Aliquota Almeno pari al 33% 50% Limite - L’ammontare dovuto non può in nessun caso essere superiore al 25% del valore del patrimonio netto del soggetto passivo alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022

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