Sicaf multi-comparto: le attività vanno tenute contabilmente separate

Agenzia delle Entrate - Risposta n. 74 del 24 febbraio 2020 L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta n. 74 del 24 febbraio 2020 in tema di SICAF multi-comparto. L'articolo 1, c. 1, del D.lgs. n. 58 del TUF, definisce la SICAF come l’OICR chiuso costituito in forma di società per azioni a capitale fisso con sede legale e direzione generale in Italia, avente per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta di proprie azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi. In linea generale le SICAF sono incluse nella definizione di OICR italiani insieme ai fondi comuni di investimento e alle SICAV e si dispone che, nel caso di SICAV e SICAF multi-comparto, ciascun comparto costituisce patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti da quello degli altri comparti. Il patrimonio di una medesima SICAV può essere suddiviso in comparti costituiti esclusivamente da FIA o da OICVM. Alle SICAF è stata estesa la disciplina fiscale riguardante: - i fondi comuni di investimento immobiliare, qualora le SICAF investano in beni immobili nelle misure indicate dalle disposizioni civilistiche; - le SICAV, qualora si tratti di SICAF diverse da quelle immobiliari. Ai fini Iva, si stabilisce che la società di gestione è soggetto passivo ai fini dell'imposta sul valore aggiunto per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi relative alle operazioni dei fondi immobiliari da essa istituiti. L’Iva è determinata e liquidata separatamente dall'imposta dovuta per l'attività della società ed è applicata distintamente per ciascun fondo. Al versamento dell'imposta si procede cumulativamente per le somme complessivamente dovute dalla società e dai fondi. Gli acquisti di immobili effettuati dalla società di gestione e imputati ai singoli fondi, nonché le manutenzioni degli stessi, danno diritto alla detrazione dell'imposta. Occorre evidenziare che gli immobili costituenti patrimonio del fondo e le spese di manutenzione sono considerati beni ammortizzabili ed ai rimborsi d'imposta si provvede entro e non oltre sei mesi. Quindi, la SGR è il soggetto passivo IVA per quanto attiene alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi relative alle operazioni dei fondi da essa istituiti o gestiti. Pertanto, ha l'obbligo di tenere contabilmente separate la propria attività da quella di ciascun fondo e deve, altresì, curare separatamente gli adempimenti relativi alla quantificazione e alla liquidazione dell'imposta. In tema di fondi immobiliari chiusi, la SGR, pur mantenendo ai sensi dell'articolo 36 del D.P.R. n. 633/72 una contabilità separata per ogni singolo fondo, in virtù del principio di unicità del soggetto passivo di imposta, è tenuta alla presentazione di un'unica dichiarazione annuale e all'effettuazione di un unico versamento cumulativo dell'imposta per l'importo dovuto complessivamente. Pur essendo evidente la peculiarità della SICAF rispetto alla fattispecie rappresentata dalla SGR e dai fondi, l’Agenzia delle Entrate ha evidenziato che i chiarimenti debbano intendersi riferiti, dato l'ampio richiamo del legislatore, anche alle SICAF stesse (sia autogestite che eterogestite). Quindi la SICAF multi-comparto deve optare per ciascun comparto per il regime di separazione delle attività. A tale conclusione conducono anche le considerazioni effettuate in tema di separazione delle attività per cui la riconducibilità delle attività ad un medesimo codice della classificazione ATECO non assume necessariamente carattere ostativo alla separazione; qualora, infatti, le attività svolte presentino in concreto una costante uniformità nei loro elementi essenziali e siano comunque suscettibili di essere distinte in base a criteri oggettivi, deve ritenersi soddisfatta la condizione della sussistenza di attività effettivamente distinte ed obiettivamente autonome, ancorché svolte nell'ambito della stessa impresa.

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La Sicaf multi-comparto deve optare, per ciascun comparto, per il regime di separazione delle attività

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