Sospesa la decadenza dalle agevolazioni prima casa

Il decreto per il sostegno alla liquidità delle imprese (D.L. n. 23/2020) sospende la decorrenza dei termini previsti per evitare la decadenza dalle agevolazioni fiscali in materia di imposta di registro per l’acquisto della prima casa. Trovano quindi conferma le anticipazioni fornite dal Ministero dell’Economia che, in una FAQ del 26 marzo 2020, aveva preannunciato un intervento legislativo finalizzato a derogare ai predetti termini che, in quanto legati al compimento di atti o vicende di tipo non strettamente tributario, non avrebbero potuto beneficiare della sospensione degli adempimenti previsti dal D.L. 18/2020 (decreto Cura Italia). La norma, come si evince dalla relazione illustrativa, prende atto delle difficoltà che l’emergenza epidemiologica in atto sta provocando nella conclusione delle compravendite immobiliari e negli spostamenti sul territorio, stabilendo la sospensione, nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 dicembre 2020, dei termini previsti dalla nota II-bis dell’articolo 1 della Tariffa parte prima, allegata al D.P.R. n. 131/1986. Bonus prima casa: in cosa consiste L’agevolazione consente l’applicazione dell’imposta di registro in misura ridotta (aliquota al 2% invece che al 9%) agli atti di trasferimento a titolo oneroso di case di abitazione classificate in categorie diverse da A/1, A/8 o A/9 al ricorrere di determinate condizioni, riguardanti l’ubicazione dell’unità abitativa e la non titolarità di altri immobili già acquistati con il medesimo beneficio. L’agevolazione spetta anche relativamente agli atti di compravendita soggetti ad IVA (aliquota al 4% invece che al 10%) in virtù del richiamo previsto dal numero 21 della tabella A, parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972. In particolare, il comma 1 della Nota II-bis dispone che le agevolazioni si applichino in presenza delle seguenti condizioni: - che l’immobile sia ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha o stabilisca entro 18 mesi dall’acquisto la propria residenza o, se diverso, in quello in cui l’acquirente svolge la propria attività ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero, nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile sia acquistato come prima casa sul territorio italiano (lettera a); - che nell’atto di acquisto l’acquirente dichiari di non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare (lettera b); - che nell’atto di acquisto l’acquirente dichiari di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni prima casa (lettera c). Ai sensi del comma 4-bis della Nota II-bis), quest’ultima condizione può non essere soddisfatta al momento del rogito a condizione che, l’abitazione precedentemente acquistata col beneficio venga alienata entro un anno dalla data dell’atto di acquisto della nuova “prima casa”. Si ricorda inoltre che, ai sensi del comma 4 della stessa Nota II-bis) all’art. 1 della Tariffa, Parte I, allegata al D.P.R. n. 131/1986, in caso di trasferimento per atto a titolo oneroso o gratuito degli immobili acquistati con l’agevolazione in oggetto prima del decorso del termine di cinque anni dalla data del loro acquisto, l’agevolazione è revocata e sono dovute le imposte nella misura ordinaria, nonché una soprattassa pari al 30%. Tale decadenza, tuttavia, non si verifica qualora il contribuente, entro un anno dalla cessione dell’immobile oggetto di acquisto agevolato, provveda ad acquistarne uno nuovo da adibire a propria abitazione principale. Cosa prevede il decreto Liquidità Venendo incontro alle preoccupazioni dei contribuenti, tenuto conto delle oggettive limitazioni nel portare a compimento gli atti necessari al trasferimento della residenza o alla compravendita di immobili in questo periodo, il decreto Liquidità sospende per 313 giorni, dal 23 febbraio al 31 dicembre 2020, il termine di 18 mesi previsto dal citato comma 1, lettera a), per il trasferimento della residenza, nonché quelli di un anno previsti dai successivi commi 4 e 4-bis per il riacquisto o la vendita dell’immobile preposseduto. Tali termini, se ricadenti nel periodo di sospensione, torneranno a decorrere allo scadere del periodo di sospensione. Da ultimo il decreto sospende, per lo stesso periodo, il termine per il riacquisto della prima casa previsto dall’art. 7, legge n. 448/1998. La norma citata riconosce, a favore del contribuente che venda l’immobile in relazione al quale abbia goduto dell’agevolazione prima casa, il diritto a un credito d’imposta ove questi acquisti, entro un anno, un nuovo immobile in presenza delle condizioni per usufruire dell’agevolazione prima casa. Il credito d’imposta è pari all’ammontare dell’imposta di registro (o dell’IVA) versata in relazione al precedente acquisto agevolato, purché tale importo non sia superiore all’imposta dovuta per il nuovo acquisto.

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Sospesa la decadenza dalle agevolazioni prima casa

Sospesa, nel periodo 23 febbraio - 31 dicembre 2020, la decorrenza del termine entro cui trasferire la residenza nel comune in cui è ubicata l’abitazione

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