Superabile la presunzione di operatività anche in assenza di richiesta di interpello disapplicativo

La società ritenuta non operativa può esercitare il diritto alla detrazione ed ottenere il conseguente rimborso dell'eccedenza di IVA detraibile anche se non abbia presentato l’interpello disapplicativo all'uopo previsto. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 6215 del 4 marzo 2019. IL FATTO Il caso trae origine da una sentenza con cui la Ctr Sicilia ha annullato l'avviso di accertamento emesso a carico di una società, ritenendo provato il superamento del test di operatività in relazione all'incontestata impossibilità oggettiva di conseguire i ricavi minimi nell'anno 2007, tenuto conto dell'avviato progetto di realizzazione di un residence nell'anno 2004, prorogato dal Ministero fino all'anno 2009, risultando dalla circolare riportata dall'Agenzia l'esonero dall'istanza di disapplicazione per le società che avevano in patrimonio immobilizzazione in corso. Ad avviso dell'Ufficio, la Ctr avrebbe errato nel consentire alla società contribuente di superare la presunzione di operatività in assenza di richiesta di interpello disapplicativo, quest'ultimo costituendo l'unico rimedio per superare il test di operatività. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Ufficio. Ed invero, la Suprema Corte ha già avuto occasione di chiarire che, in materia di IVA, in virtù del principio fondamentale di neutralità, la società ritenuta non operativa può esercitare il diritto alla detrazione ed ottenere il conseguente rimborso dell'eccedenza di IVA detraibile anche se non abbia presentato l’interpello disapplicativo all'uopo previsto, salvo che i costi siano fittizi e sia, perciò, configurabile una fattispecie fraudolenta o comunque effettivamente elusiva (cfr. Cass. n. 6200/2015, Cass. n. 18807/2017). Si è, ancora, precisato, che in assenza di interpello disapplicativo la società ritenuta non operativa può portare in detrazione l'IVA assolta, fornendo la prova dei relativi presupposti anche in sede processuale (Cass. n. 18807/2017 cit.). La censura esposta dall'Agenzia era dunque sfornita di giuridico fondamento ove si consideri che, secondo la Ctr, la società aveva dimostrato l'impossibilità oggettiva di conseguire ricavi nell'anno 2007 in ragione del progetto avviato per la realizzazione di un residence nell'anno 2004, progetto prorogato fino alla sua realizzazione nell'anno 2009, in tal modo superando la presunzione relativa di operatività ed invece dimostrando gli elementi che avevano impedito il raggiungimento della soglia di operatività e di reddito minimo presunto.

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Superabile la presunzione di operatività anche in assenza di richiesta di interpello disapplicativo

La società ritenuta non operativa può esercitare il diritto alla detrazione ed ottenere il conseguente rimborso dell'eccedenza di IVA detraibile anche se non abbia presentato l’interpello disapplicativo all'uopo previsto

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