Superbonus 110%: incidenza sul lavoro sommerso?

In risposta ad una interrogazione, il MEF chiarisce se esiste una correlazione tra il bonus 110% e la contrazione dell'incidenza dell'economia sommersa sul PIL

Esiste una correlazione tra le detrazioni fiscali di cui all’art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) – il Superbonus – e la riduzione dell’incidenza del lavoro irregolare sul totale dell’occupazione nel settore delle costruzioni?

Superbonus e lavoro sommerso: l’interrogazione alla Camera

Una domanda molto interessante che è stata posta in VI Commissione (Finanze) alla Camera dei Deputati dal deputato del Movimento 5 Stelle (M5S) Emiliano Fenu, nel corso dell’interrogazione n. 5/02165 che ha ricevuto la risposta della Sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano.

Entrando nel dettaglio, l’interrogazione parte dai dati rilevati nell’ultima relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva aggiornata il 21 settembre 2023 dall’ISTAT con i dati relativi all’anno 2021.

Dati che avrebbero evidenziato una evidente contrazione dell’incidenza dell’economia sommersa sul PIL, in conseguenza della rilevante caduta del sommerso nel settore delle costruzioni:

  • -3,3 punti percentuali dal 2018 al 2020;
  • -2,6 punti percentuali dal 2019 al 2021.

Secondo l’interrogazione, nel 2021 il settore delle costruzioni è stato il comparto economico in cui si è registrata una riduzione diffusa dell’incidenza del lavoro irregolare sul totale dell’occupazione (-2,4 punti percentuali rispetto al 2019). Un miglioramento confermato anche dall’incremento del gettito derivante dalle imposte dirette e IVA nel settore delle costruzioni.

Prendendo il biennio 2020-2021, gli interroganti hanno evidenziato come questo sia il periodo che corrisponde all’introduzione e vigenza del superbonus nel settore edilizio.

Per tale motivo hanno chiesto al MEF “se non ritenga sussistente una diretta correlazione tra l’andamento positivo dei dati indicati in premessa, in particolare per quanto riguarda il gettito delle imposte, e la vigenza, nel medesimo periodo, del superbonus 110 per cento e quali misure alternative intenda adottare per garantire negli anni a venire un analogo impatto positivo per l’economia del Paese”.

La risposta del MEF

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha confermato che il settore delle costruzioni è stato il comparto economico in cui si sono registrati una riduzione dell’incidenza del lavoro irregolare e un incremento del gettito derivante dalle imposte dirette e IVA.

Secondo il Dipartimento delle finanze, sotto il profilo della riduzione dell’evasione fiscale, i dati pubblicati nella «Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva» non consentono, però, un’analisi settoriale dell’andamento del tax gap.

I risultati positivi in termini di riduzione dell’economia sommersa e tax gap registrati nel 2021 sarebbero da attribuire a diversi fattori di tipo strutturale come:

  • l’incremento e consolidamento degli effetti positivi dovuti alla fatturazione elettronica obbligatoria;
  • il periodo di ripresa dell’attività economica a seguito della pandemia da COVID-19.

Secondo il MEF, alla luce delle informazioni a disposizione, è difficile attribuire a un singolo fattore la riduzione della dinamica osservata.

Opportune analisi econometriche di valutazione ex-post dovrebbero isolare l’effetto del «Superbonus» da tutti gli altri effetti «confondenti», congiunturali e di altre policy, ma appare difficile giungere a una conclusione sufficientemente attendibile sulla relazione diretta tra la misura agevolati va in oggetto e il miglioramento della compliance”.

Relativamente alle misure alternative per garantire negli anni a venire un analogo impatto positivo, il MEF ha evidenziato che “il Governo è impegnato a consolidare i risultati positivi in termini di riduzione dell’evasione fiscale nel medio termine, combinando il rafforzamento delle misure esistenti, anche mediante strategie di controllo più efficaci e sanzioni i tempestive, con l’instaurazione di un nuovo approccio collaborativo tra l’Amministrazione e finanziaria e i contribuenti, così come previsto nella legge delega n. 111 del 2023 di riforma fiscale e nei decreti attuativi, per aumentare la compliance volontaria e ridurre i costi di compliance”.