Taglio del cuneo contributivo confermato nel 2024

Taglio del cuneo contributivo anche per il prossimo anno. La manovra 2024, infatti, conferma a favore dei lavoratori dipendenti la riduzione del 7% per i redditi fino a 25 mila euro e del 6% per i redditi della propria trattenuta contributiva. Lo prevede il pacchetto di misure approvato dal consiglio dei ministri che, insieme a un decreto legge, stanziano complessivamente 28 mld circa di euro per il 2024 (circa 10 quelli destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo contributivo e un mld alle famiglie). Tra le altre misure, una nuova decontribuzione a favore delle lavoratrici con figli a carico, l'innalzamento del limite d'esenzione dei fringe benefit, un nuovo mese di congedo parentale con indennità maggiorata, la detassazione nel settore del turismo e la riduzione al 5% della tassazione dei premi di produttività. Cedolini più pesanti anche nel 2024 - Il taglio del cuneo contributivo è un incentivo a favore dei lavoratori dipendenti di tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, anche se non imprenditori (studi professionali ad esempio), con la sola eccezione dei domestici. La misura dello sconto, che non produce conseguenze negative ai fini della maturazione della pensione del lavoratore, è oggi pari a: - 6% se la retribuzione non eccede l'importo mensile di 2.692 euro (35 mila euro annui); - 7% se non eccede l'importo mensile di 1.923 euro (25 mila euro annui). La manovra 2024 conferma questa disciplina per tutto il prossimo anno. Decontribuzione per le mamme - Il taglio del cuneo contributivo sarà totale, cioè per l'intera aliquota contributiva, nel caso di lavoratrici dipendenti con figli grazie a una nuova misura di «decontribuzione», che riconosce lo sgravio del 100% della quota di contributi a carico delle lavoratrici in presenza di due o più figli. L'incentivo resta operativo fino all'età di 10 anni del più piccolo, nel caso di lavoratrici con due figli; fino all'età di 18 anni del più piccolo, se i figli sono tre o più di tre. Nuovo mese di super congedo - La manovra 2024 replicherà la misura della legge bilancio 2023, relativa al miglioramento del congedo parentale. Per tale s'intende l'ex astensione facoltativa: il diritto di assentarsi dal lavoro che spetta alla mamma dopo il congedo di maternità e al papà dopo la nascita del figlio o dopo il congedo di paternità. Il congedo parentale è indennizzato al 30% della retribuzione del lavoratore e può essere fruito fino a quando il figlio compie 12 anni. La legge 197/2022 (manovra 2023) ha modificato il trattamento economico spettante a chi, dipendente del settore privato, fruisca del congedo parentale, elevando l'indennità all'80% per un massimo di un mese, a entrambi i genitori, in relazione ai figli d'età inferiore a 6 anni. La manovra 2024 aggiunge, a tale mese, un ulteriore mese con indennità al 60%, da fruire alle stesse condizioni. Fringe benefit e premi - Attualmente il tetto di esenzione fiscale e contributiva per i fringe benefit è pari a 258,23 euro per tutti i lavoratori dipendenti, tranne quelli con figli a carico per i quali è di 3.000 euro. La manovra 2024 fissa due nuovi tetti: 2 mila euro ai lavoratori con figli a carico, 1.000 euro agli altri. In ogni caso, il fringe benefit si potrà utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa. Altra novità è la conferma della detassazione dei premi produttività al 5%. Sconti fiscali al turismo - Nel comparto del turismo è confermata, per tutto l'anno 2024, la c.d. «detassazione del lavoro notturno e straordinari», mediante il riconoscimento di un «trattamento integrativo speciale», ossia una somma in più in busta paga, che non concorre alla formazione del reddito, di misura pari al 15% delle retribuzioni lorde spettanti per il lavoro notturno e per gli straordinari.

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Confermata a favore dei dipendenti la riduzione del 7% per i redditi fino a 25 mila euro e del 6% per i redditi della propria trattenuta contributiva

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