Trattazione dell’appello in pubblica udienza senza preventiva comunicazione: quali effetti?

La trattazione dell'appello in pubblica udienza, senza preventivo avviso alla parte, costituisce una nullità processuale che travolge, per violazione del diritto di difesa, la sentenza successiva, ma non determina la retrocessione del processo alla commissione tributaria regionale, ove non siano necessari accertamenti di fatto nel merito e debba essere decisa una questione di mero diritto. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 28471 del 5 novembre 2019. IL FATTO La Ctp di Latina accoglieva il ricorso proposto da una società avverso un avviso di accertamento ICI per il 2008. Contro detta decisione il Comune proponeva appello innanzi alla Ctr Lazio che accoglieva l'impugnazione. Avverso la detta sentenza ha proposto ricorso per Cassazione la società, contestando la ritenuta insussistenza della nullità del processo di primo grado per violazione del contraddittorio. La ricorrente aveva presentato istanza di sospensione per ottenere la definizione agevolata della controversia. Ottenuto un rinvio a tal fine la contribuente ha comunicato l'impossibilità di addivenire alla predetta definizione, non avendo il Comune deliberato di avvalersi della procedura di cui al d.l. 119/2018. A seguito di ciò, la ricorrente ha presentato in cancelleria avvenuta denuncia di variazione della rendita catastale dell'immobile in ragione di errori di inserimento dei dati relativi all'originario classamento e, di conseguenza, ha chiesto di riconoscere efficacia ex tunc alla nuova rendita. LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso. La Suprema Corte ha in diverse occasioni già avuto occasione di rilevare che nel contenzioso tributario, la comunicazione della data di udienza, ai sensi dell'art. 31 del d.lgs n. 546 del 1992, applicabile anche ai giudizi di appello in relazione al richiamo operato dell'art. 61 del medesimo decreto, adempie ad un'essenziale funzione di garanzia del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, sicché l'omessa comunicazione alle parti, almeno trenta giorni prima, dell'avviso di fissazione dell'udienza di discussione, determina la nullità della decisione comunque pronunciata. La Suprema Corte ha però avuto al contempo occasione di affermare che sussiste la regola ormai consolidata che i casi di nullità, previsti dal D.Lgs. n. 546 del 1992, art. 59, che comportano la rimessione del processo al primo giudice sono tassativi (Cass. n. 17127 del 2007) e che tra essi non rientra l'ipotesi dell'omessa comunicazione alle parti, almeno trenta giorni prima, dell'avviso di fissazione dell'udienza di discussione. Sul punto si è anche precisato, sia pure con riferimento alla norma omologa dell'art. 354 cod. proc. civ. dettata per il processo civile, che tale interpretazione non è in contrasto ne' con il principio del doppio grado di giurisdizione, che, com'è noto, non è coperto da garanzia costituzionale, ne' con il diritto di difesa, che appare ampiamente salvaguardato dalla previsione del potere dovere del giudice di appello di decidere la causa nel merito (Cass. n. 8993 del 2003). Tale principio è stato recentemente affermato anche in relazione al giudizio di legittimità laddove la Suprema Corte (vedi Cass. 27837/18) ha affermato che la trattazione dell'appello in pubblica udienza, senza preventivo avviso alla parte, costituisce una nullità processuale che travolge, per violazione del diritto di difesa, la sentenza successiva, ma non determina la retrocessione del processo alla commissione tributaria regionale, ove non siano necessari accertamenti di fatto nel merito e debba essere decisa una questione di mero diritto, atteso che il principio costituzionale della ragionevole durata del processo impedisce di adottare decisioni che, senza utilità per il diritto di difesa o per il rispetto del contraddittorio, comportino l'allungamento dei tempi del giudizio (Cass. n. 21985/2011; Cass. n. 27496/2014; Cass. n. 1786/2016; Cass. n. 19579/2018). Ne consegue il rigetto del ricorso.

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Trattazione dell’appello in pubblica udienza senza preventiva comunicazione: quali effetti?

La trattazione dell'appello in pubblica udienza, senza preventivo avviso alla parte, costituisce una nullità processuale che travolge, per violazione del diritto di difesa, la sentenza successiva, ma non determina la retrocessione del processo alla commissione tributaria regionale

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