Il Senato ha approvato in via definitiva, con 145 voti favorevoli, 112 contrari e nessuna astensione, il ddl n. 2070, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus Covid-19 (cd. decreto Natale). Il decreto ha disposto il divieto, dal 7 al 15 gennaio 2021, nell’ambito del territorio nazionale, di ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in un’altra regione o provincia autonoma. Con la previsione delle restrizioni il decreto interviene per aiutare i settori maggiormente colpiti prevedendo gli opportuni ristori. Contributo a fondo perduto Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione dell’epidemia « Covid-19 », è riconosciuto un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di 455 milioni di euro per l’anno 2020 e di 190 milioni di euro per l’anno 2021, a favore dei soggetti che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, hanno la partita IVA attiva dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO relativi alle attività di ristorazione. Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° dicembre 2020. Credito d’imposta per canoni di locazione Confermato il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda per i mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile 2021 in favore delle imprese turistico ricettive, delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Il contributo spetta a condizione che le attività abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento dell’anno 2021 di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno 2019. Il credito d’imposta è pari al 60% del canone pagato.